preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Pietro va in "visita pastorale" alle comunità della costa palestinese. Il senso della sua presenza si manifesta attraverso il suo operare: portando liberazione nel nome del Signore, suscita la fede. La risurrezione è per eccellenza, la parola "scandalosa" di Dio (6,62). Solo l'intelligenza dello Spirito apre la comprensione e l'accettazione del mistero di Dio. L'offerta che Gesù fa di se stesso come pane di vita, come carne da mangiare e sangue da bere, è giudicata "dura", difficile da accettare, e viene rifiutata, perché non è capita nel suo significato profondo. Restano però fedeli a Gesù gli apostoli: la loro fede è espressa e interpretata da Pietro. In realtà anche un apostolo non crede che Gesù abbia parola di vita eterna, non lo riconosce come "il santo di Dio". E' Giuda che lo tradirà, anzi che ha già incominciato a tradirlo.
La buona educazione non consiste nel non versare la salsa sulla tovaglia, ma nel mostrare di non accorgersi se un altro lo fa.
QUELLI CHE SBAGLIANO IN UNA QUALSIASI ALTRA COSA Se qualcuno, mentre compie un lavoro qualsiasi - in cucina, nella dispensa, nei vari servizi, nel mulino, nell'orto o nell'esercizio di qualche arte o in qualunque altro luogo - commette fallo, o rompe o perde qualche attrezzo, oppure manca in qualsiasi altra cosa ovunque si trovi, e non si presenta subito davanti all'abate e alla comunità per fare spontaneamente la soddisfazione e manifestare la sua mancanza, quando questa sarà riferita da altri, venga sottoposto a più severo castigo. Se però si tratta di un peccato nascosto nel segreto della coscienza, lo si manifesti soltanto all'abate o ai seniori spirituali, che sappiano curare le piaghe proprie e le altrui, senza svelarle e renderle di pubblico dominio.
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