Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 14 marzo 2007

L'Emanuele, Dio con noi.

Dopo aver spiegato al popolo la fedeltà di Dio lungo i secoli, Mosè ne trae le conseguenze pratiche: osservate leggi e norme, come condizione assoluta "perché viviate ed entriate in possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi". Inoltre, la fedeltà a tali disposizioni costituirà un utile insegnamento per gli altri popoli: "Quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi, ogni volta che lo invochiamo?". Fare memoria dei grandi eventi della Storia sacra è un compito affidato a tutte le generazioni. Sia "Benedetto il Signore, gloria del suo popolo". Ma l'importanza della Legge e dei testi profetici è ribadita anche da S.Matteo: Gesù non abolisce le tradizioni sacre d'Israele, ma le porta a compimento. Il Vangelo è appunto quel supplemento e compimento; indirettamente si capisce che Gesù Cristo è un nuovo Mosè che riesce a portare a definitiva maturazione, con piena autorità, il messaggio, le osservanze, le usanze e tutte le caratteristiche del primo Testamento. Nella mentalità dei credenti, nessun precetto è escluso dalla finalità sacra che orienta verso la comunione con un Dio vicino, anzi "Dio con noi" (in ebraico: Emmanuel).


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Amare è far esistere l'altro, forse è ascoltarlo invece di parlare, ricevere da lui invece di voler dare. Forse egli aspetta che io abbia bisogno di lui».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Ai Vespri si cantino ogni giorno quattro salmi, a partire dal 109 fino al 147, eccettuati quelli che si devono utilizzare per altre Ore, cioè dal salmo 117 al 127 e inoltre il 113 e il 142; tutti gli altri si dicano ai Vespri. E poiché verrebbero a mancare tre salmi, si devono dividere della serie suddetta i più lunghi, cioè il 138, il 143 e il 144; invece il salmo 116, dato che è molto breve, si unisca al 115. Stabilito così per i Vespri l'ordine dei salmi, tutto ciò che rimane, cioè la lettura, il responsorio, l'inno, il versetto e il cantico si compia come abbiamo indicato sopra.


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