Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Domenica 07 gennaio 2007

Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.

Il tempo dell'attesa è ormai finito. Il messia è giunto. Celebriamo oggi la festa del battesimo del Signore, una festa antica che ci lasciare un po' sorpresi. Gesù Cristo, va nel deserto da Giovanni il battezzatore per farsi battezzare... Lui, il Figlio di Dio e senza peccato, si associa agli uomini, peccatori, e riceve il battesimo. Ci potremmo chiedere: ma che bisogno aveva lui, il messia del battesimo? Con questo gesto di profonda umiltà, Cristo, immerso nelle acque, prelude la sua morte e la sua sepoltura. Si immerge non per sé, egli non ha colpa alcuna da cui essere lavato. Egli si immerge per tutti noi, che carichi di colpe e di peccati abbiamo urgente bisogno di un lavaggio totale, e di una salutare e definitiva purificazione. E' qui, in queste acque di Giordano, affollate da gente desiderosa del perdono, che Gesù, per la prima volta sperimenta su di sé il peccato del mondo. E' il momento in cui egli assume ufficialmente il suo ruolo di salvatore e di redentore dell'umanità. Ma questo ancora non basta. Come conferma del Dio fatto uomo, vediamo il cielo aperto, vediamo, lo Spirito santo che scende su di Lui e il Padre che si manifesta nel Figlio: Tu sei il mio figlio prediletto in te mi sono compiaciuto. Ecco il battesimo di Gesù Cristo in cui si manifesta tutta la santissima Trinità. Ecco il perché del battesimo di Gesù, ecco perché Gesù aveva bisogno di farsi battezzare: non per essere lavato dal peccato ma perché Dio potesse manifestarsi, potesse dire Tu sei il mio figlio. E' che significa per noi questo battesimo? Che cosa dice a noi questo brano, questa festa odierna? Anche noi siamo stati battezzati, chi 20 chi 30 o più anni fa... non importa quanto... Nel momento del nostro battesimo si aprì il cielo, ed anche su di noi è sceso lo Spirito santo, non solo: anche su di noi il Padre ha detto, tu sei il mio figlio prediletto, in te mi compiaccio. Ecco, noi siamo figli suoi. Con il battesimo siamo divenuti figli di Dio, non solo ma anche figli prediletti, come lo stesso Gesù. Questo è il privilegio. Ma con il privilegio va anche l'obbligo. Con il diventar figli dobbiamo esserli a mo' di Gesù, il figlio per eccellenza; amare come ha amato lui,perdonare come perdonava lui, aiutare i bisognosi, come faceva lui. Ecco il nostro modello, figlio di Dio e nostro fratello. Questa desta dunque ci è d'aiuto a ripensare la nostra vita, a fare l'esame di coscienza. Sono figlio di Dio, ma lo sono veramente? Lo sono dentro del mio cuore o solo porto il nome di cristiano? Sono figlio di Dio anche nella mia famiglia, con sempre una bella parola ai miei figli o genitori? Lo sono nel posto di lavoro, onesto di fronte ai colleghi? Ma lo sono anche con i mendicanti che incontro sugli incroci delle strade... oppure lo sono solamente in chiesa per farsi vedere ogni tanto ai vicini? E' così che la Parola di Dio proclamata durante la messa entra e trasforma noi e la nostra vita. Rifacciamo il nostro proposito di essere Figli di Dio, non solo di nome, non solo qui, quando siamo in Chiesa, ma anche dopo, in tutta la nostra vita. E allora saremo sicuri che il Padre ci tratterà da figli suoi, figli prediletti, e non ci farà mancare nulla. Padre, Dio onnipotente, che sei, eri e sarai sempre, tu, che hai proclamato il messia, Gesù, tuo dilettissimo figlio, mentre scendeva su di lui il tuo Spirito santo consolatore, concedi a noi, che siamo tuoi figli, rinati dall'acqua del nostro battesimo, per la potenza del tuo spirito, di vivere sempre con te, nel tuo amore e testimoniare te, con tutta la nostra vita. Tu che sei Dio è vivi e regni nell'unità del tuo Figlio e Spirito santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo

Il battesimo di Gesù

Cristo nel Battesimo si fa luce, entriamo anche noi nel suo splendore; Cristo riceve il battesimo, inabissiamoci con lui per poter con lui salire alla gloria. Giovanni dà il battesimo, Gesù si accosta a lui, forse per santificare colui dal quale viene battezzato nell'acqua, ma anche di certo per seppellire totalmente nelle acque il vecchio uomo. Santifica il Giordano prima di santificare noi e lo santifica per noi. E poiché era spirito e carne santifica nello Spirito e nell'acqua. Il Battista non accetta la richiesta, ma Gesù insiste. Sono io che devo ricevere da te il battesimo (cfr. Mt 3, 14), così dice la lucerna al sole, la voce alla Parola, l'amico allo Sposo, colui che è il più grande tra i nati di donna a colui che è il primogenito di ogni creatura, colui che nel ventre della madre sussultò di gioia a colui che, ancora nascosto nel grembo materno, ricevette la sua adorazione, colui che percorreva e che avrebbe ancora precorso, a colui che era già apparso e sarebbe nuovamente apparso a suo tempo. «Io devo ricevere il battesimo da te» e, aggiungi pure, «in nome tuo». Sapeva infatti che avrebbe ricevuto il battesimo del martirio o che, come Pietro, sarebbe stato lavato non solo ai piedi. Gesù sale dalle acque e porta con sé in alto tutto intero il cosmo. Vede scindersi e aprirsi i cieli, quei cieli che Adamo aveva chiuso per sé e per tutta la sua discendenza, quei cieli preclusi e sbarrati come il paradiso lo era per la spada fiammeggiante. E lo Spirito testimonia la divinità del Cristo: si presenta simbolicamente sopra Colui che gli è del tutto uguale. Una voce proviene dalle profondità dei cieli, da quelle stesse profondità dalle quali proveniva Chi in quel momento riceveva la testimonianza. Lo Spirito appare visibilmente come colomba e, in questo modo, onora anche il corpo divinizzato e quindi Dio. Non va dimenticato che molto tempo prima era stata pure una colomba quella che aveva annunziato la fine del diluvio. Onoriamo dunque in questo giorno il battesimo di Cristo, e celebriamo come è giusto questa festa. Purificatevi totalmente e progredite in questa purezza. Dio di nessuna cosa tanto si rallegra, come della conversione e della salvezza dell'uomo. Per l'uomo, infatti, sono state pronunziate tutte le parole divine e per lui sono stati compiuti i misteri della rivelazione. Tutto è stato fatto perché voi diveniate come altrettanti soli cioè forza vitale per gli altri uomini. Siate luci perfette dinanzi a quella luce immensa. Sarete inondati del suo splendore soprannaturale. Giungerà a voi, limpidissima e diretta, la luce della Trinità, della quale finora non avete ricevuto che un solo raggio, proveniente dal Dio unico, attraverso Cristo Gesù nostro Signore, al quale vadano gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen. (Disc. 39 per il Battesimo del Signore, 14-16. 20; PG 36, 350-351. 354. 358-359).

Apoftegmi - Detti dei Padri

Non è necessario dire tutto quel che si pensa; ma è necessario pensare tutto quel che si dice.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

Concludendo così le sue parole, il Signore attende che ogni giorno noi rispondiamo coi fatti alle sue sante esortazioni. Ed è appunto per emendarci dai nostri vizi che ci vengono concessi in proroga i giorni di questa vita, secondo il detto dell'apostolo: «Non sai che la pazienza di Dio ti spinge alla conversione?» (Rm 2,4). E infatti il misericordioso Signore dice: «Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva» (Ez 33,11). Quando dunque, fratelli carissimi, abbiamo chiesto al Signore chi avrebbe abitato nella sua tenda, abbiamo inteso le condizioni per potervi dimorare; ma solo se adempiremo i doveri di chi vi risiede saremo eredi del regno dei cieli.


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