Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 23 dicembre 2006

Giovanni, l'ultimo esame.

Nel brano evangelico vediamo come la nascita di Giovanni da Elisabetta, che era stata sterile, crea meraviglia e allegrezza, ma allo sciogliersi di lingua a Zaccaria, tutti i vicini furono presi da timore. Il ricordo dei grandi interventi di Dio, se salvifico, è sempre sorgente di gioia, di meraviglia, di timore e di riflessione. Per tutta la regione si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le sentivano, le serbavano in cuor loro. Un invito al raccoglimento e alla riflessione sul grande evento e mistero della nostra salvezza in questi giorni diventati invece sempre più fonte di distrazione. Così pure ci dice la lettura dal profeta Malachia: L'angelo dell'alleanza che sospiriamo, sta per entrare nel suo tempio; è un momento di grande gioia: Egli è il Sospirato dalle Genti, Colui che salverà il popolo dai suoi peccati e lo purificherà: lo affinerà come oro e argento, affinché possa offrire a Dio un oblazione secondo giustizia. E allora: Chi resisterà al suo apparire? Una fondamentale domanda che ha una sola risposta: chi è disposto a lasciarsi purificare e affinare da Lui. Ci verrà costantemente ricordata nel Suo Vangelo. Le due letture odierne vogliono ricordare al cristiano la vera natura del Natale e il suo duplice e forte messaggio: Giovanni è colui che precede e annuncia la venuta della benignità e umanità avvolta in fasce e deposta in una mangiatoia del Signore Nostro Gesù Cristo, ma è anche l'Elia che è inviato, prima che giunga il Giorno grande e terribile del Signore, per convertire i cuori. Colui che contempliamo nel presepio è anche colui che è come il fuoco del fonditore e come lisciva del lavandaio; che siederà per fondere e purificare.O Emmanuele, Dio-con-noi, attesa dei popoli e loro liberatore, Vieni a salvarci con la tua presenza.


O Emmanuele, Dio-con-noi,
attesa dei popoli e loro liberatore:
vieni a salvarci con la tua presenza.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse: "Come la cera si scioglie dinanzi al fuoco così l'anima è svuotata dalle lodi".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I FRATELLI MANDATI IN VIAGGIO

E nessuno ardisca riferire ad altri ciò che ha visto o sentito fuori del monastero, perché sarebbe un gran danno per la maggior parte dei fratelli. Chi osasse farlo, sia sottoposto alla disciplina regolare. Così pure sia punito chi si permette di uscire dal recinto del monastero o recarsi in qualche luogo o fare qualsiasi benché minima cosa senza il permesso dell'abate.


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