Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 07 settembre 2006

Gesù nella barca di Simone

Gesù «salì su una barca che era di Pietro»: ieri il Signore aveva fatto il suo ingresso nella casa di Pietro, oggi sale sulla sua barca. Egli sta dicendo con i suoi gesti che è impensabile una chiesa senza Cristo: i malati non potrebbero guarire e ogni sforzo, ogni fatica spesa nel buio della notte resterebbe senza frutto. È lo stesso Pietro a dichiararlo apertamente: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla». Faticare al buio e senza Cristo inevitabilmente produce solo il nulla e genera le più amare delusioni. Quante energie sprecate per il nulla! Quante delusioni e amarezze ci procuriamo con le nostre stupide presunzioni! Gesù ci ammonisce: «Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla». S. Pietro intuisce l'ammonimento del suo Maestro e fiducioso afferma: «Ma sulla tua parola getterò le reti». La pesca miracolosa che segue al comando del Signore è il preludio di quanto accadrà ai ministri del suo Regno che si succederanno nei secoli nella sua chiesa: tutti coloro che andranno nel suo nome e saranno pieni di fede nella sua parola porteranno molto frutto, faranno pesche miracolose non più di pesci ma di uomini. Già nel chiamarli a se Gesù aveva preannunciato ai suoi discepoli la missione a cui intendeva destinarli: «E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini». Quanto Gesù dice ai suoi discepoli per garantire loro la vera fecondità alla missione a cui egli li invierà, serve anche nella vita di ogni fedele: è vero per tutti che senza di Lui non possiamo fare nulla, è vero per tutti che dobbiamo agire in conformità alla sua parola. Tutti diciamo pregando il nostro Padre celeste: «Sia fatta la tua volontà». Tutti vorremmo che ad ogni nostro sforzo segua sempre un frutto buono per noi, per gli altri e soprattutto per la gloria del nostro Dio.Il segreto ci è stato svelato, dobbiamo agire «nel suo nome, sulla sua parola», con Cristo gia presente nella nostra casa, nel nostro cuore, nella nostra vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Un fratello disse al padre Antonio: "Prega per me!". L'anziano gli dice: "Non posso avere io pietà di te, e neppure Dio, se non sei tu stesso a impegnarti nel pregare Dio"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE L'UFFICIO DIVINO DURANTE IL GIORNO

Come dice il profeta: «Sette volte al giorno io ti lodo» (Sal 118,164). Questo numero di sette sarà da noi raggiunto se compiremo i doveri del nostro servizio alle Lodi mattutine, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, ai Vespri e a Compieta, perché appunto di queste Ore diurne il profeta ha detto: «Sette volte al giorno io ti lodo». Infatti riguardo alle Vigilie notturne lo stesso profeta dice: «Nel cuore della notte mi alzo a renderti lode» (Sal 118,62). In queste Ore dunque eleviamo lodi al nostro Creatore per le sentenze della sua giustizia (Sal 118,62 e 164), cioè alle Lodi mattutine, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, ai Vespri e a Compieta; e di notte alziamoci a rendergli grazie.


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