Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 13 marzo 2006

Perdonate e vi sarà perdonato.

Dopo l'invito a essere perfetti come il Padre, già riportato qualche giorno fa, oggi nel Vangelo di Luca ritorna l'esortazione a relazionarci a Dio nella misericordia. Ci potremmo sentire più vicini ad esprimere questo profondo sentimento nei confronti dei nostri fratelli, ma non è così semplice. La misericordia nell'Antico Testamento è l'attributo proprio di Dio: "eterna è la sua misericordia". E non è tutto. Il compimento della rivelazione poi l'abbiamo nel Nuovo Testamento. In Gesù il Padre si è mostrato veramente Padre, amandoci prima che noi l'amassimo. "In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo". La misericordia non è un semplice attestato di benevolenza, ma il massimo amore. Ciò che Dio non ha compiuto con la potenza, l'ha compiuto con l'impotenza della sua mano inchiodata alla croce. Prima che l'uomo chiedesse perdono, Dio Padre in Gesù, già l'aveva elargito con abbondanza su di noi, e questa è misericordia. La misericordia è amore anticipato. Così si mostra Dio all'umanità. Per questo Gesù esortò i suoi discepoli a vivere secondo misericordia, a lasciarsi impietosire dalla miseria degli altri. Tre verbi ritmano il comportamento nella comunità: non giudicate, non condannate, perdonate. In essa viviamo rapporti nuovi di amore reciproco, che però sono sempre insidiati dal male. Per questo, anche all'interno della comunità, l'amore non perde mai il suo carattere di misericordia. Il nostro dare misericordia è in realtà il nostro stesso riceverne. Per essa siamo incorporati in Gesù e traspare quell'amore di Dio "riversato nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato". Nella misura in cui si dà al fratello si riceve da Dio, così come nella misura in cui si riceve da Dio si dà al fratello. Siamo chiamati ad identificarci con il mistero della misericordia del Signore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Abba Teodoro di Ferme – riporta un detto – interrogò abba Pambo: "Dimmi una parola!". Con molta fatica gli disse: "Teodoro, va', abbi misericordia di tutti, perché la misericordia trova fiducia presso Dio"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Recitato così l'intero salmo in due giorni, cioè la domenica e il lunedì, a Terza, Sesta e Nona del martedì si dicano tre salmi per volta, dal 119 al 127, complessivamente nove salmi; e questi si ripetano sempre uguali alle stesse Ore fino alla domenica, mantenendo invariata per tutti i giorni la disposizione degli inni, delle letture e dei versetti; e così la domenica si comincerà sempre dal salmo 118.


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