preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
È il discepoli che viene scelto per completare il numero dei dodici apostoli dopo la triste fine di Giuda il traditore. Opportunamente il brano evangelico di Giovanni ci ricorda il privilegio toccato ai fortunati che vengono scelti, chiamati ed amati particolarmente da Gesù. Li chiama per fare di loro dei pescatori di uomini, degli intrepidi araldi del Vangelo, dei testimoni da inviare in tutto il mondo sino agli estremi confini della terra affinché ovunque sia annunciato il Vangelo della salvezza. Vengono formati personalmente da Gesù, formano con lui una piccola chiesa nascente. Sono i primi e diretti testimoni della sua dottrina nuova, dei segni e dei prodigi che Gesù va compiendo per le strade della Palestina. Dovranno seguire il loro Maestro sino alla cima del Calvario. Dovranno condividere con Lui la durissima passione, dovranno sgomenti vederlo martoriato e crocifisso, dovranno vederlo morto e posto nel sepolcro per poi annuncialo risorto e vivo. La condivisione raggiungerà la sua perfezione quando ognuno di loro, Mattia compreso, dovranno testimoniare a loro volta con il martirio la propria fedeltà a Cristo. Così, sino all'ultimo adempiranno il desiderio del loro Maestro, che ripeteva loro: "Rimanete nel mio amore". Così daranno la suprema testimonianza di amore dando la vita per Cristo e per i fratelli. Il più efficace insegnamento non è quello scandito dalle labbra, ma quello testimoniato dalla vita. Dovrebbe essere questo il nostro primo impegno di credenti e di battezzati.
Gli altri confratelli lodavano unanimemente un fratello in presenza dell'Abba Antonio; ma quando il vecchio lo ebbe messo alla prova, scoprì che non tollerava le offese. E il vecchio gli disse: Tu sei simile a un edificio, che, pur avendo una bella porta d'ingresso, tuttavia viene espugnato dai ladri per la porta di servizio.
COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI La cucina dell'abate e degli ospiti sia a parte, di modo che quando gli ospiti - che nel monastero non mancano mai - sopraggiungono a ore non previste, i fratelli non siano disturbati. E in questa cucina prestino servizio per un anno intero due fratelli che possano adempiere bene tale compito. Se c'è bisogno, si diano loro degli aiutanti perché servano senza mormorare; quando invece sono poco occupati, vadano a lavorare dove viene loro comandato. E questo non valga solo per costoro, ma in tutti gli uffici del monastero si usi questo criterio: che quando uno ha bisogno di aiuto, gli si dia; e quando invece è libero, obbedisca agli ordini ricevuti.
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