preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
"Riconoscete che il Signore è Dio; egli ci ha fatti e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo". Noi siamo di Dio e questa è la gioia più grande che possiamo provare; se siamo suoi nessuno mai potrà privarci della felicità eterna di cui siamo eredi né della fede che ci permette di vivere serenamente i nostri giorni. Non si può dubitare del Pastore che ci conduce fuori dall'ovile per guidarci verso pascoli dove troveremo sempre fili d'erba fresca di cui nutrirci. Il pericolo di aggressori affamati di sangue innocente, non è mortale se il nostro sguardo rimane orientato al Pastore e custode delle nostre anime; Egli non può permettere che ci si faccia del male a meno che non siamo noi a sceglierlo vergognandoci dei suoi sguardi e cercando nascondiglio in pascoli lontani e inariditi. Se siamo figli di Dio, condividiamo la stessa sorte del Signore; croce e Risurrezione. "Se hanno perseguitato me perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra". È una realtà sofferta che racchiude in sé un mistero d'amore che con fatica viene assorbito dalle nostre fibre tese e intrecciate su tanti perché. "La storia del nostro destino ha due fasi: una che trascorre ora in mezzo a tentazioni e tribolazioni di questa vita, l'altra che sarà nella sicurezza e nella gioia eterna" (sant'Agostino). Sempre in virtù di un'eternità di cui già facciamo parte, la nostra lode deve rafforzarsi e dilatarsi, scendere in profondità, sciogliere quei legami che ci impediscono di guardare con occhio limpido quel Pastore che tanto ci desidera accanto a sé "Impegnatevi a lodare con tutto il vostro essere: cioè non solo la vostra lingua e la vostra voce lodino Dio, ma anche la vostra coscienza, la vostra vita, le vostre azioni". (sant'Agostino)
Abba, quale azione è così buona che io possa compierla? Egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui. Elia amava la quietas, e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore. E Dio sarà con te.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO 1L'ozio è nemico dell'anima; per questo i fratelli in determinate ore devono dedicarsi al lavoro manuale e in altre ore alla lectio divina.Ed ecco come pensiamo di regolare il tempo dell'una e dell'altra occupazione. Da Pasqua fino all'inizio di ottobre, al mattino appena uscita da Prima, si occupino nei vari lavori necessari sin verso l'ora quarta; dall'ora quarta sin verso l'ora sesta si dedichino alla lectio. Dopo sesta, levatisi da mensa, si riposino nei loro letti nel massimo silenzio; se qualcuno vorrà leggere per conto suo, lo faccia pure ma in modo da non disturbare gli altri. E si celebri Nona un po' prima, a metà dell'ora ottava, e poi vadano di nuovo al lavoro assegnato fino a vespro.
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