Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 23 aprile 2005

Quasi tutti ascoltano...

"Voi siete un popolo redento, annunziate..."; è la voce del Signore che risuona all'inizio della celebrazione eucaristica. Non possiamo essere sordi a tale richiamo o far finta di non essere interpellati tutti personalmente, perché ognuno di noi ha ricevuto il necessario per compiere quelle cose grandi che il Signore ha predetto.
La grandezza alla quale siamo chiamati, non fa chiasso, perché è fatta di semplici e gioiosi "sì" quotidiani, gocce di acqua dissetante per noi e per molti altri fratelli... "...quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio" (Atti 13, 44-32). Gli ascoltatori innamorati della Verità, non accettano quel "quasi" che turba il cuore del sincero credente; superando l'indifferenza, prendono esempio dal buon Pastore e partono alla ricerca del fratello che non risponde, perché è troppo grande il vuoto che lascia. La nostra fede si fa annunzio quando non rimane "privata" e nascosta, non c'è nulla di "privato" nel Regno di Dio. Preghiera e umiltà, coerenza e coraggio, costituiscono un buon carburante per arrivare in pascoli lontani. Forse non servono tante paroleĀ…I figli della Carità sono instancabili, sostenuti dal Signore che ha detto "io sono nel Padre e il Padre è in me" (Gv 14,11). Anche noi siamo lì con Lui; se accogliamo il Signore, pane di vita, entriamo nella vita, nella santissima Trinità che è solo e sempre, scambio d'amore...


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba Pambo chiese ad Abba Antonio: "Cosa dovrei fare?". L'anziano gli rispose: "Non confidare nella tua giustizia e non preoccuparti del passato, ma controlla la tua lingua e il tuo stomaco".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSA

Alla mensa poi chi non arriverà prima del versetto, in modo che tutti insieme dicano il versetto e preghino e tutti insieme poi si siedano a tavola, chi dunque non giungerà per negligenza o per cattiva abitudine, sia ripreso fino alla seconda volta. Se ancora non si emenderà, non lo si ammetta a partecipare alla mensa comune, ma, separato dalla compagnia dei fratelli, mangi da solo, privato anche della razione di vino, finché non abbia dato soddisfazione e non si sia corretto. Alla stessa pena sia sottoposto chi non sarà presente al versetto che si dice dopo il pasto.


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