Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 24 marzo 2005

Gesù lava i piedi ai discepoli

Gesù lava i piedi agli ApostoliGesù ama i suoi "sino alla fine", e il segno di questo amore estremo, illimitato, è il dono che egli fa di se stesso. E' la sua vita resa usufruibile per i suoi. Come simbolo di questa sua donazione, comincia con un gesto di profondo amore e umiltà, la lavanda dei piedi, cui segue un breve dialogo; poi fa un discorso ampio ai discepoli, che termina in forma di preghiera rivolta al Padre. Il clima è di forte intimità: sono gli ultimi insegnamenti, raccomandazioni, promesse di Gesù, adesso che la sua "ora" è giunta, la sola che conta per lui, quella verso la quale è orientata tutta la sua vita. E' l'ora della Passione, seguita dalla Risurrezione. E' l'ora stabilita dal Padre e liberamente scelta dal Figlo. L'evangelista Giovanni pone in evidenza la sovrana libertà di questa scelta. Gesù si rivolge ai discepoli lì presenti, ma anche a tutte le comunità cristiane che verranno. Tutta la vita di Gesù è una prova del suo amore, e l'atmosfera dell'ultima cena è pervasa dall'amore più sublime. L'amore spinge Gesù a celebrare l'ultima festa silenziosa e santa, l'amore anima l'umile gesto della lavanda dei piedi, l'amore lo spinge a istituire l'Eucaristia. L'amore è l'unico oratore dell'ultima cena. Egli vuole che sia perenne e per tutti quell'amore e lo affida come un "memoriale" da ripetere per sempre: insieme all'Eucaristia nasce il Sacerdozio cristiano. Oggi più che mai tutti i fedeli sono invitati a pregare per i propri Pastori affinché siano la viva continuazione del messaggio e dell'opera di Cristo.


Grandi eventi si compiono in questo giorno: la chiesa (fedeli e presbiteri) si riunisce in mattinata nelle cattedrali con il proprio Vescovo per fare concreta e viva esperienza di unità, memore della preghiera di Cristo che intensamente la chiede al Padre per la sua chiesa. La stessa unità viene celebrata nel memoriale eucaristico e nell'istituzione del Sacerdozio. La benedizione degli oli santi, che serviranno per l'amministrazione dei sacramenti, avviene nella stessa celebrazione a testimoniare la premura della chiesa per i propri fedeli, che si estende per tutto il tempo della vita terrena e diventano veicoli di grazia e segni efficaci di salvezza. E' un giorno veramente santo questo Giovedì: per i sacerdoti è il giorno in cui possono percepire, più che mai, la grandezza del dono ricevuto, che li assimila a Cristo stesso e li rende strumenti di salvezza e dispensatori dei beni di Dio; per i fedeli è il nuovo patto indissolubile ed eterno, sancito da Cristo che, per restare sempre con noi vivo, si rende presente nell'eucaristia e diventa cibo e bevanda di vita; per tutti può essere un giorno in cui la presenza di Dio e il suo amore per l'uomo si rende nel mondo più percettibile e più intenso.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Giuseppe d'Arimatea prese il Corpo di Gesù e lo mise in una sindone monda e in un sepolcro nuovo, cioè in un uomo nuovo. Che ciascuno abbia gran cura di non peccare per non oltraggiare Dio che abita in lui, e per non scacciarlo dalla sua anima. La manna fu data a Israele per nutrirsi nel deserto, ma al vero Israele è stato dato il Corpo di Cristo».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUELLI CHE SENZA AUTORIZZAZIONE TRATTANO CON GLI SCOMUNICATI

Se un fratello, senza l'autorizzazione dell'abate oserà trattare in qualsiasi modo con il fratello scomunicato o parlare con lui o inviargli un messaggio, incorra nella pena di una eguale scomunica.


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