preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nonostante il pericolo che lo minaccia, Gesù si reca da Efraim a Betania sei giorni prima della festa di Pasqua. Probabilmente il sabato sera, dopo il tramonto del sole, venne offerto in suo onore un banchetto in casa di Simone, il lebbroso che Gesù aveva guarito dalla sua malattia. Lazzaro era uno degli invitati. Marta, instancabile, aiutava nel servizio. Forse fin dall'inizio del banchetto appare Maria con una libbra di unguento di nardo della più preziosa qualità, e il suo grande amore per Gesù è espresso attraverso la quantità, la qualità e la preziosità dell'unguento. Essa unge i piedi del Signore con l'unguento prezioso, il cui profumo riempie tutta la casa, e ne asciuga i piedi con i suoi capelli. Il nostro brano sembra fare intuire che Maria, dopo le parole di Giuda, abbia sospeso l'unzione, e che Gesù le abbia fatto capire di riporre il rimanente per l'unzione del suo corpo dopo la sua morte. Gesù vede già tutto nella prospettiva della morte vicina, anche in mezzo alla gioia del banchetto. Senza un cuore generoso e disponibile, non si comprende il Signore, che redime il mondo solo per amore. Il gesto di Maria può e deve essere anche nostro per esprimere tutta la nostra gratitudine al Signore; lo possiamo compiere con la forza della nostra fede e del nostro amore, che ci consentono di riconoscerlo come il nostro Re e Signore.
Un anziano disse: «Lo sforzo e la sollecitudine di non peccare hanno un solo scopo: non scacciare dalla nostra anima Dio che vi abita».
LA SCOMUNICA PER LE COLPE Se un fratello si mostra ribelle o disobbediente o superbo o mormoratore o contrario a qualche punto della santa Regola e alle disposizioni degli anziani, e per di più anche sprezzante, costui sia ammonito in segreto dai suoi superiori una prima e una seconda volta, secondo il comandamento di nostro Signore (cf. Mt 18,15-17). Se non si corregge, sia ripreso pubblicamente davanti a tutti. Se neppure così si sarà emendato, sia sottoposto alla pena della scomunica, se è capace di comprenderne la portata; se invece non è sensibile ad essa, sia punito con un castigo corporale.
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