Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Venerdì 11 marzo 2005

Per conoscere Gesù.

La lotta che Gesù ingaggia con i suoi oppositori, come riferita dall'evangelista Giovanni, ha un valore emblematico e non va letto solo sotto il profilo storico. È un evento che si proietta in tutta la storia e che riguarda sostanzialmente l'accoglienza del Cristo nella fede o il rifiuto di Lui. Del resto nessuno di noi dubita di doversi onestamente annoverare tra gli stessi suoi crocifissoci. Pare che proprio non debba mai finire l'alternanza tra coloro che credono i Lui e coloro che lo rifiutano. A noi, che abbiamo avuto il dono della fede ci insorge talvolta il dubbio di una apparente arrendevolezza del Cristo dinanzi al giudizio del mondo. Un Cristo Signore, Figlio di Dio, che è costretto a nascondersi perché i giudei cercavano di ucciderlo, ci sorprende e ci stupisce, soprattutto se confrontiamo la sua mitezza con la potenza dei grandi del mondo. I grandi, i potenti della terra sanno far valere i loro diritti, sanno far tacere i loro oppositori, prevalgono sempre sugli altri. Gesù andrà incontro alla morte, dopo un assurdo ed iniquo giudizio, come un agnello mansueto condotto al macello. Non cederà neanche dinanzi alle sollecitazioni e alla tentazione di scendere dalla croce. Quanto è difficile per noi comprendere la potenza che si esprime nell'amore, comprendere la sconfitta che è vera e definitiva vittoria, convincerci che la morte è fonte di vita e garanzia di risurrezione. Senza la fede tutto suona tremendamente assurdo e perfino offensivo alla nostra logica. Gesù ha una missione da compiere secondo un disegno misterioso del Padre: deve convincere il mondo circa la verità per distoglierci dal peccato, frutto della menzogna. Deve e vuole insegnare agli uomini a guardare oltre le umane apparenze e oltre i miseri calcoli della ragione. Egli non può rinnegare la verità della sua persona, le sue origini divine, la sua missione; tradirebbe il mandato ricevuto dal Padre e non saranno certo le minacce a farlo tacere. Non ci stancheremo mai di affermare e di sperimentare che la verità ha un costo altissimo in questo nostro mondo, inficiato e corrotto dalla menzogna. Fortunatamente Cristo con la sua testimonianza ha dato un valore infinito alla sofferenza patita per Lui e con Lui. Egli era circondato da scribi e farisei, i nemici di oggi hanno altri nomi, ma muovono le stesse persecuzioni di allora, hanno lo stesso stile, tramano contro la chiesa e si sentono offesi dalle verità di Cristo, chiunque sia ad affermarle e testimoniarle. La gloriosa schiera dei martiri ne è la prova più evidente.


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Un fratello chiese ad abba Matoes: 'Che devo fare? La mia lingua mi è causa di afflizione: quando giungo in mezzo agli altri non riesco a trattenerla, ma in ogni loro buona azione trovo da giudicarli e accusarli. Che devo dunque fare?' L'anziano gli rispose: 'Fuggi nella solitudine. È debolezza infatti. Chi vive con dei fratelli, non deve essere spigoloso, ma sferico, per poter rotolare verso tutti'. E disse: 'Non per virtù vivo in solitudine, ma per debolezza; sono i forti infatti che vanno in mezzo agli uomini".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Alle Ore diurne si inizi sempre con il versetto: «O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto» (Sal 69,2) e il Gloria; quindi l'inno di ciascuna Ora. A Prima della domenica si dicano quattro strofe del salmo 118; nelle altre Ore, cioè a Terza, Sesta e Nona, tre strofe per volta dello stesso salmo 118.


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