Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Domenica 30 novembre 2003

Le potenze dei cieli saranno sconvolte

Le letture cosi dette apocalittiche, ci inducono quasi sempre a pensieri catastrofici di ordine naturale, quelli che in una certa misura sempre ci accompagnano. Il messaggio essenziale è però di natura spirituale: riguarda quell'ordine meraviglioso che lo stesso Signore aveva predisposto sin dal principio con la creazione e che è stato ed è ancora sconvolto da peccato del mondo e dalle nostre assurde ribellioni. I cuori appesantiti, le ubriachezze e gli affanni della vita ci piombano addosso improvvisamente se non siamo attenti e vigilanti. Quando escludiamo Dio dalla nostra vita e dalla nostra storia le catastrofi peggiori incombono su di noi. Quando presumiamo di portare da soli i nostri pesi richiamo di restarne schiacciati e sepolti. Dobbiamo imparare a leggere in modo sapiente la nostra storia. Non ci è più lecito trovare spiegazioni dei peggiori disastri soltanto negli intrighi e nelle malvagità degli uomini. Dobbiamo leggerli soprattutto come salutari avvertimenti e trarne motivi di definitive conversioni. Non possiamo più fermarci a superficiali visioni escludendo categoricamente l'intervento divino. Gesù ci ammonisce in proposito dicendoci che in concomitanza degli sconvolgimenti si appressa anche la nostra liberazione. È accaduto già quando il Figlio di Dio è stato appeso ad una croce e calato in un sepolcro: in quella circostanza davvero le potenze dei cieli sono state sconvolte dall'umana ferocia, ma per quella via assurda è giunta a noi la piena e totale liberazione. Pare che oggi si voglia ripetere quella crocifissione, si voglia ancora chiudere Dio in un sepolcro e decretarne la fine. Dobbiamo invece alla luce della storia, di quell'evento e del nostro avvento, sperare e credere che il tempo di Dio è vicino a noi più di quanto osiamo sperare. Così noi cristiani iniziamo questo periodo che ci conduce ad una nascita e ad una rinascita alla luce di un umile presepio, lì dove la vita a ripreso a pulsare in tutta la sua intensità.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Epifanio diceva: "il profeta Davide pregava a notte fonda, si alzava a mezzanotte, prima dell'alba invocava aiuto, all'alba era in preghiera, al mattino implorava, alla sera e a mezzogiorno elevava suppliche. Per questo poteva dire: sette volte al giorno io ti lodo".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I SACERDOTI CHE VOLESSERO EVENTUALMENTE ENTRARE IN MONASTERO

E se per caso nel monastero si devono fare delle nomine o trattare qualche affare importante, occupi il posto che gli spetta secondo la data di ingresso in monastero, non quello che gli è stato assegnato per riverenza al sacerdozio. Così pure se un chierico, mosso dallo stesso desiderio, vorrà aggregarsi al monastero, sia collocato in un posto intermedio, ma anche qui a condizione che prometta l'osservanza della Regola e la propria stabilità.


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