preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Oggi ci è presentato il racconto di tre vocazioni. Rispetto al racconto di altre situazioni analoghe, qui abbiamo uno schema diverso. In genere vi è una chiamata specifica a qualcosa di ben determinato; nel brano odierno, invece è tutto abbastanza generale. I personaggi sono anonimi, e ciò è importante nel Vangelo di san Luca: sta ad indicare che in esso siamo rappresentati tutti noi chiamati, in modo diverso, dal Signore. Non è specificato se alla fine i tre protagonisti accettano di seguire Gesù: la fine di ogni episodio dipende dalla nostra accettazione alla chiamata del Signore. In ogni caso tutti e tre i brevi racconti finiscono con una indicazione di Gesù: esse sono rivolte a tutti noi che dobbiamo interpretarle nella nostra vita quotidiana. Per questo motivo questi racconti definiscono le cosiddette "condizioni dei chiamati". E le indicazioni che fornisce Gesù sono da spunto anche per la nostra vita quotidiana. Nel primo caso, Gesù ci esorta a non considerare la chiamata come una soddisfazione a delle richieste terrene, seppur in linea di principio legittime. Per tutti è valido l'insegnamento che i beni materiali sono strumenti; per ogni singola chiamata sarà da verificare come essa possa essere realizzata concretamente. Nella seconda vediamo come Cristo ci chiami, con la sua vocazione ad un rinnovamento della vita. Avere solo obiettivi terreni significa non apprezzare la profondità vera della vita e rifiutare quindi la prospettiva che ci offre Gesù. Nella terza sono coinvolti i nostri affetti personali e familiari che devono essere sublimati e rivivificati in Cristo, il cui amore è libero da ogni egoismo.
Un anacoreta divenne vescovo. Pio e pacifico, non correggeva nessuno, sopportando con pazienza le colpe e i peccati di ciascuno. Ora, il suo economo non amministrava correttamente gli affari della Chiesa e alcuni vennero a dire al vescovo: «Perché non rimproveri questo economo così negligente?». Il vescovo differì il rimprovero. L'indomani gli accusatori dell'economo ritornarono dal vescovo, irritati contro di lui. Il vescovo, avvertito, si nascose in qualche parte e arrivando non lo trovarono. Lo cercarono a lungo, lo scoprirono alla fine e gli dissero: «Perché ti sei nascosto?». Egli rispose: «Perché ciò che sono riuscito ad ottenere in sessanta anni, a forza di pregare Dio, voi volete rubarmelo in due giorni».
QUALE DEVE ESSERE IL CELLERARIO DEL MONASTERO Se la comunità è numerosa gli si diano degli aiutanti, in modo che coadiuvato da loro possa adempiere l'ufficio assegnatogli senza perdere la pace dell'anima. Le cose da darsi e quelle da richiedersi si diano e si richiedano nelle ore stabilite, affinché nessuno si turbi o si rattristi nella casa di Dio.
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