preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nella società ebraica del tempo di Gesù era già uno scandalo farsi toccare da una donna; se questa poi era una peccatrice pubblica lo scandalo era ancora maggiore: significava contaminare la purezza con l'impurità e ciò sembrava violare le leggi sacerdotali ebraiche. Nel brano del Vangelo di oggi, avviene proprio questo ed, addirittura nella casa di un fariseo, di colui che si riteneva appartenere alla parte pura della società. Gesù, invece con il suo atteggiamento dimostra una diversa interpretazione delle leggi giudaiche: Egli non sente in pericolo la sua persona per l'incontro con la peccatrice; anzi avverrà il contrario: sarà la donna ad essere resa pura ed immacolata dall'incontro con Gesù. E' un bell'insegnamento per noi se leggiamo nella figura di questa donna le tentazioni che potrebbero intralciare la nostra vita. Abbiamo l'esortazione a purificarle in Gesù; tramite la legge dell'amore e della carità rendiamo il nostro cuore puro ed immacolato e sapremo come poter rispondere alla provocazioni negative. La nostra fiducia in Cristo deve essere totale; desolo da Lui possiamo farci illuminare nelle scelte della nostra vita. In Lui scopriamo i vari pericoli e le vari tentazioni che possono turbare la nostra vita; il confronto con Gesù e la sua vita può aiutare a farci comprendere il bene delle nostre azioni, per incrementarlo alla luce della sua grazia misericordiosa. Amare Gesù e vivere nel suo amore, significa compiere la sua volontà e non solo una sua adesione intellettualistica: è una responsabilità che coinvolge tutto il nostro essere e la nostra volontà.
Un anziano ha detto: «Quanto uno si sarà reso folle per il Signore, altrettanto il Signore lo renderà saggio».
QUALI DEVONO ESSERE I DECANI DEL MONASTERO Se la comunità è piuttosto numerosa, si scelgano tra i fratelli alcuni di buona reputazione e di santa vita e si costituiscano decani. Essi abbiano cura delle loro decanìe in tutto, secondo i comandamenti di Dio e le direttive dell'abate. Siano scelti a decani quei monaci con cui l'abate possa in tutta fiducia condividere i suoi pesi; e non si scelgano in ordine di anzianità, ma secondo la santità della vita e il grado di dottrina spirituale. Se però tra questi decani qualcuno, montato eventualmente in superbia, venisse trovato degno di biasimo, lo si ammonisca una prima, una seconda e anche una terza volta; se non si corregge, sia rimosso dall'ufficio e al suo posto subentri un altro che ne sia degno. 7La stessa cosa stabiliamo per il priore.
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