Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 27 agosto 2003

I sepolcri imbiancati.

Gesù continua a rivolgersi contro l'ipocrisia dei farisei e degli scribi ed usa una delle immagini più forti contenuta nei Vangeli: i sepolcri imbiancati dove una mano di vernice vuol nascondere tutto il putridume in esso contenuto. E' un'immagine forte perché è forte è l'insegnamento di Gesù: la coerenza della vita alla quale chiama Gesù perché le nostre azioni esterne siano coerenti con le intenzioni interne. Qui si trova il culmine dell'insegnamento di Gesù contro l'ipocrisia del suo tempo. Gli ipocriti sembrano giusti agli occhi degli uomini e si preoccupano solo delle apparenze. Le azioni degli ipocriti non rispondono a criteri di giustizia ma solo a mantenere un aspetto esteriore di compattezza. Gesù non solo condanna questo atteggiamento ma lancia una luce sulla storia del popolo di Israele. Profeti, uomini giusti, che hanno avuto il coraggio di annunciare la parola del Signore sono stati uccisi proprio in nome della verità e della giustizia. Gesù preannuncia anche la sua Passione voluta dalla stessa L'ipocrisia fa nascere il sospetto e si vedono pericoli ovunque, da qui nascono reazioni, anche violente nel tentativo di difendere le proprie posizioni di privilegio. E' quanto è accaduto a Gesù e quanto, in forme, diverse, può accadere anche oggi perché se è vero che la storia è maestra di vita è difficile trovare discepoli disposti ad imparare da lei.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Quando tu desideri conoscere la tua misura, quale tu sei, se la tua anima è sulla strada o ne è fuori; (o desideri conoscere) la tua saldezza o la tua pochezza, metti alla prova la tua anima nella preghiera. Questa è infatti lo specchio dell'anima, e il saggiatore delle sue macchie e della sua bellezza. Lì si rivelano la falsità e le bellezze del pensiero... Nel tempo della preghiera si vede, in modo luminoso, da cosa è mosso o in quali moti si affatica il pensiero».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUANTI SALMI DEVONO DIRSI ALL'UFFICIO NOTTURNO

Durante il periodo invernale si dica [prima il versetto: «O Dio, vieni a salvarmi» (Sal 69,2), e poi] per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); cui si aggiunga il salmo e il Gloria; 3quindi il salmo 94 con l'antifona oppure cantato lentamente; segua l'inno; poi sei salmi con le antifone. Finiti questi e detto il versetto, l'abate dia la benedizione; allora tutti siedano negli scanni e i fratelli a turno leggano dal codice posto sull'ambone tre letture intercalate dal canto di tre responsori. Due responsori si cantino senza il Gloria, ma dopo la terza lettura il lettore aggiunga il Gloria; e appena intonato, tutti immediatamente si alzino dai loro sedili, in onore e riverenza alla Santa Trinità.


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