preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Dal libro di Neemìa
In quei giorni, tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse allo scriba Esdra di portare il libro della legge di Mosè, che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere; tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.
I leviti spiegavano la legge al popolo e il popolo stava in piedi. Essi leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemia, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.
Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza». I leviti calmavano tutto il popolo dicendo: «Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!». Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a mandare porzioni e a esultare con grande gioia, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
Sal.18
RIT: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
RIT: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
RIT: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
RIT: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
RIT: I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore.
Fratelli, il Signore ci chiama a quest'eucaristia per farci suoi discepoli e consegnarci la legge dell'amore, Invochiamolo quindi con fede, dicendo:
Manda anche noi, Signore.
Per la Chiesa, istruita nell'amore da Cristo, perché mite e operosa vivifichi la comunità degli uomini. Preghiamo:
Per le nostre città, perché con pazienza diventino i luoghi per un'armoniosa convivenza umana. Preghiamo:
Per le nostre case, perché l'adesione amorosa alla legge del Signore ne faccia segni di riconciliazione e di pace. Preghiamo:
Per quanti hanno il compito di predicare il vangelo, perché lo Spirito li rivesta di scienza e di perseveranza, e prepari i cuori all'ascolto. Preghiamo:
Per noi qui riuniti, perché ci sentiamo mandati ad annunciare la pace e il regno del Signore. Preghiamo:
Per i sacerdoti e i religiosi della nostra comunità.
Per i missionari laici della nostra diocesi.
Accogli, Signore, la preghiera dei tuoi figli, perché la tua parola arrivi ai confini del mondo e si estenda ovunque il regno del tuo amore. Te lo chiediamo con fiducia per Cristo nostro Signore. Amen.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Nei tuoi santi, che per il regno dei cieli hanno consacrato la vita a Cristo, * noi celebriamo la mirabile opera della tua provvidenza, * che richiama l'uomo alla santità dell'origine + e gli fa pregustare i doni per lui preparati nel mondo nuovo. ** E noi, uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo senza fine l'inno della tua gloria: **
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