Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Giovedì Santo - Messa del Crisma


La benedizione dell’olio degli infermi, dell’olio dei catecumeni e del crisma viene fatta normalmente dal vescovo in questo giorno nella Messa propria celebrata durante le ore del mattino, secondo il Rito descritto nel Pontificale Romano. Se però in questo giorno fosse alquanto difficile radunare il clero e il popolo con il vescovo, si può anticipare la Messa crismale a un altro giorno, ma sempre in prossimità della Pasqua.

Questa Messa, che il vescovo concelebra con il suo presbiterio, deve essere la manifestazione della comunione dei presbiteri con il proprio vescovo: perciò è opportuno che tutti i presbiteri, per quanto sia possibile, concelebrino questa Messa e, se non possono concelebrare, vi ricevano la comunione sotto entrambe le specie. Per significare anche l’unità del presbiterio della diocesi, i presbiteri che concelebrano con il vescovo rappresentino le diverse zone della diocesi.

Secondo l’antica tradizione, la benedizione dell’olio degli infermi sia fatta prima della conclusione della Preghiera Eucaristica, mentre la benedizione dell’olio dei catecumeni e del crisma dopo la comunione. Tuttavia, per ragioni pastorali, è consentito compiere tutto il rito di benedizione dopo la Liturgia della Parola.

Antifona d'ingresso

Gesù Cristo ha fatto di noi un regno, * sacerdoti per il suo Dio e Padre; * a lui gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen. (Cf. Ap 1, 6)

Si dice il Gloria.

Colletta

O Padre, che hai consacrato il tuo unigenito Figlio con l’unzione dello Spirito Santo e lo hai costituito Messia e Signore, concedi a noi, resi partecipi della sua consacrazione, di essere testimoni nel mondo della sua opera di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Dopo la proclamazione del Vangelo, il vescovo tiene l’omelia, nella quale, partendo dal testo delle letture proclamate nella Liturgia della Parola, parla al popolo e ai suoi presbiteri dell’unzione sacerdotale, invitando i presbiteri a perseverare nella fedeltà al loro servizio e al rinnovo pubblico delle promesse sacerdotali.

Rinnovo delle promesse sacerdotali

Terminata l’omelia, il vescovo, con queste o con altre simili parole, si rivolge ai presbiteri:

Figli carissimi, nella memoria annuale del giorno in cui Cristo Signore comunicò agli apostoli e a noi il suo sacerdozio, volete rinnovare le promesse a suo tempo fatte davanti al vostro vescovo e al popolo santo di Dio?

Insieme, i presbiteri rispondono: Sì, lo voglio.

Volete unirvi e conformarvi intimamente al Signore Gesù, rinunciando a voi stessi e rinnovando i sacri impegni che, spinti dall’amore di Cristo, avete assunto con gioia verso la sua Chiesa nel giorno della vostra ordinazione sacerdotale?

I presbiteri: Sì, lo voglio.

Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni liturgiche, e adempiere fedelmente il ministero della parola di salvezza, sull’esempio di Cristo, capo e pastore, lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall’amore per i vostri fratelli?

I presbiteri: Sì, lo voglio.

Quindi, il vescovo prosegue, rivolgendosi al popolo:

E voi, figli carissimi, pregate per i vostri sacerdoti. Il Signore effonda su di loro l’abbondanza dei suoi doni perché siano fedeli ministri di Cristo, Sommo Sacerdote, e vi conducano a lui, unica fonte di salvezza.

Il diacono: Per tutti i nostri sacerdoti, preghiamo.

Tutti: Ascoltaci, Signore.

E pregate anche per me, perché sia fedele al servizio apostolico, affidato alla mia umile persona, e tra voi io diventi ogni giorno di più immagine viva e autentica di Cristo sacerdote, buon pastore, maestro e servo di tutti.

Il diacono: Per il nostro vescovo N., preghiamo.

Tutti: Ascoltaci, Signore.

Il Signore ci custodisca nel suo amore e conduca tutti noi, pastori e gregge, alla vita eterna.

Tutti: Amen.

Non si dice il Credo.

Sulle offerte

La potenza di questo sacrificio, o Signore, cancelli l’antica schiavitù del peccato e faccia germogliare in noi novità di vita e salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

Il sacerdozio di Cristo e il ministero dei sacerdoti.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. **

Con l’unzione dello Spirito Santo * hai costituito il tuo Figlio unigenito mediatore della nuova ed eterna alleanza, * e con disegno mirabile hai voluto che il suo unico sacerdozio + fosse perpetuato nella Chiesa. **

Egli comunica il sacerdozio regale * a tutto il popolo dei redenti. **

Nel suo amore per i fratelli * sceglie alcuni che, mediante l’imposizione delle mani, rende partecipi del suo ministero di salvezza, * perché rinnovino nel suo nome il sacrificio redentore + e preparino ai tuoi figli il convito pasquale. **

Servi premurosi del tuo popolo, lo nutrano con la Parola e lo santifichino con i sacramenti; * donando la vita per te e per la salvezza dei fratelli, si conformino all’immagine di Cristo, * e ti rendano sempre testimonianza + di fede e di amore. **

E noi, o Signore, insieme con tutti gli angeli e i santi, * cantiamo con esultanza + l’inno della tua lode: **

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli.

Antifona alla comunione

Canterò in eterno l’amore del Signore, * di generazione in generazione * farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà. (Sal 88, 2)

Oppure:

Lo Spirito del Signore è sopra di me; * mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. (Lc 4, 18)

Dopo la comunione

Concedi, Dio onnipotente, che, rinnovati dai santi misteri, diffondiamo nel mondo il buon profumo di Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

RITO dell'accoglienza degli oli santi nelle parrocchie

Accoglienza degli oli santi

L’accoglienza degli oli santi nelle singole parrocchie può essere fatta durante la celebrazione della Messa vespertina «Cena del Signore», o in un altro momento, secondo l’opportunità.

★ Il presbitero o i ministri portano le ampolle degli oli benedetti durante la processione d’ingresso e, giunti all’altare, le depongono sulla mensa.

Il presbitero che presiede, secondo l’opportunità, le incensa insieme all’altare stesso. Quindi, dopo il saluto, prima di introdurre la liturgia del giorno, dice alcune brevi parole sull’avvenuta benedizione degli oli e sul suo significato, e poi depone le ampolle nel luogo adatto loro riservato.

La Messa prosegue come al solito.


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