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  LITURGIA  DELLA  SETTIMANA



16 Aprile 2003                                                                Vai alle Letture e il Formulario della Messa d'oggi...



LETTURE: Is 50,4-9; Ps 68; Mt 26,14-25


L’ultima pasqua e l’inizio della prima Pasqua.

Ascoltiamo di nuovo con sgomento il patteggiamento di Giuda per consegnare Cristo ai sommi sacerdoti: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo”. Così viene venduto l’Agnello pasquale, così basso è il prezzo della vittima divina! Intanto si avvicina la pasqua, è la pasqua ebraica, l’ultima celebrata con quel rito antico, la prima nuova pasqua di Cristo, turgida di misteri e pregnante di amore. Proprio mentre si celebrano i grandi segni della misericordia, mentre la novità di Cristo sta per emergere in tutto il suo fulgore, lo stesso Signore deve preannunciare il tradimento di uno dei suoi discepoli. È quasi incomprensibile alla mente umana questo assurdo e meraviglioso intreccio: l’amore che perdona e il peccato che uccide. Questa è però la nostra storia più vera, la storia dell’umanità e la storia di ogni uomo, che ama, è amato, rinnega l’amore e poi diventa anche traditore. Anche se ci ripugna, dobbiamo ammettere che Giuda non è poi tanto lontano e diverso da noi. Capita anche ai prediletti di rinnegare l’amore, di vendere Cristo per poche briciole di presunta felicità e il tradimento degli amati è sempre il più doloroso. “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà”. È ancora un figlio amato che lascia la casa paterna per avventurarsi, avido di libertà, nell’ignoto, nella valle dei porci. “Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto». Sta per consumarsi il tradimento e il sacrificio: siamo tentati di pensare che possa essere Cristo a soccombere, ma fra breve ci sarà dato di scoprire l’eterna verità: Cristo risorge glorioso e trionfante, Giuda lo vedremo impiccato ad un albero. Non vogliamo privarci della speranza che anch’egli abbia trovato la misericordia divina dall’albero della croce e della vita, ma siamo certi che il vincitore è Lui, il venduto per trenta denari, il tradito da un suo discepolo.



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Monaci Benedettini Silvestrini
Bassano Romano (VT)
- 2003 -