Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
14 - 20 Aprile 2024
Tempo di Pasqua III, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 3

San Paolino da Nola

22 Giugno
Vescovo

BIOGRAFIA

Nato a Bordeaux, in Gallia, nel 355, si diede allo studio delle lettere e alle cariche civili. Si sposò ed ebbe un figlio. Animato dal desiderio di condurre vita austera, ricevette il battesimo, rinunziò a tutti i suoi beni ed abbracciò la vita monastica nel 393. Per diverso tempo dimorò a Barcellona nella Spagna, dove venne ordinato sacerdote. Fu quindi a Milano per consultare sant'Ambrogio, quindi a Roma e da ultimo a Nola in Campania, dove venne eletto vescovo. Già devotissimo di san Felice, che aveva subito il martirio in quella città, ne promosse il culto, e con vero affetto di padre cercò di alleviare le miserie dei suoi tempi. Fu poeta fine ed elegante. Morì nel 431.

MARTIROLOGIO

San Paolino, vescovo, che, ricevuto il battesimo a Bordeaux e lasciato l'incarico di console, da nobilissimo e ricchissimo che era si fece povero e umile per Cristo e, trasferitosi a Nola in Campania presso il sepolcro di san Felice sacerdote per seguire da vicino il suo esempio di vita, condusse vita ascetica con la moglie e i compagni; divenuto vescovo, insigne per cultura e santità, aiutò i pellegrini e soccorse con amore i poveri.

DAGLI SCRITTI...

Dalle «Lettere» di san Paolo da Nola, vescovo
Dalle «Lettere» di san Paolo da Nola, vescovo
Per mezzo dello Spirito Santo Dio infonde il suo amore in tutti i suoi servi.
Questa é la vera carità, questo é l'amore perfetto che tu, signor mio, veramente buono, gentile e carissimo, hai dimostrato di avere verso la nostra pochezza. Per mezzo del nostro Giuliano, che tornava da Cartagine, abbiamo ricevuto la tua lettera. Essa ci porta tanta luce della tua santità, da poter dire che noi, più che conoscere, riconosciamo la tua carità. Senza dubbio tale carità deriva da colui che dall'origine del mondo ci ha predestinati a sé. In lui eravamo ancor prima di nascere; perché é lui che ci ha creati e non noi da noi stessi (cfr. Sal 99, 3). E' lui che ha fatto anche quelle cose che devono ancora compiersi nel futuro.
Dalla sua prescienza e dalla sua opera siamo stati formati ad avere una sola volontà e identica fede, o meglio ad avere fede nell'Unità. Siamo stati cementati dalla carità, perché, mediante la rivelazione dello Spirito, ci conoscessimo a vicenda ancor prima di vederci. Rallegriamoci quindi e consoliamoci nel Signore che, pur restando sempre uguale a se stesso, diffonde in ogni luogo il suo amore nei suoi fedeli, per opera dello Spirito Santo. Egli lo ha riservato abbondantemente su tutte le creature, allietando così con il suo impulso vivificante la città di Dio. Tra i cittadini di questa città egli ha voluto ben a ragione collocare te tanto in alto da farti sedere «tra i principi del suo popolo» (Sal 112, 8) sulla cattedra degli apostoli. Così nella tua stessa sorte ha voluto aggregare anche noi, sollevandoci da terra e rialzandoci dalla nostra povertà.
Ma più ancora ci rallegriamo perché il Signore ci ha fatti entrare così intimamente nel tuo cuore, dà farci godere di un tuo singolarissimo affetto. Ciò non può rimanere senza contraccambio adeguato e perciò ti assicuriamo di amarti sinceramente. Ed ora permettetici che ti presentiamo un nostro desiderio. Sappi dunque che questo peccatore non é uscito fuori dalle tenebre e dall'ombra di morte, non ha respinto l'aura vitale e non ha posto mano all'aratro e preso sulle sue spalle la croce di Cristo se non per condurre a termine la sua missione. E proprio per questo abbiamo bisogno delle tue preghiere. Ai tuoi meriti aggiungi anche questo, di alleggerire, con le tue preghiere, i nostri pesi. Il santo che aiuta chi é nella fatica, non oso dire il fratello, sarà esaltato come una grande città.
Abbiamo mandato alla tua santità un pane come simbolo della nostra unità, ma anche dell'unica totale Trinità. Dègnati di mangiarlo in modo che questo pane diventi un'eulogia, cioé un pane benedetto.
(Lett. 3 ad Alipio, 1. 5. 6; CSEL 29, 13-14. 17-18).

NOTA DEL MESSALE

Paolino (Bordeaux, Francia, 355 ca. - Nola, Napoli, 22 giugno 431), uomo colto, governatore della Campania, si ritirò dalla scena pubblica e, con la moglie Therasia, si dedicò a vita ascetica nei pressi di Nola. Eletto vescovo di quella città, resse la sua Chiesa per ventidue anni con mitezza e fervore. Fu in rapporto con Ambrogio di Milano, Martino di Tours, Agostino. Versato anche nella poesia, compose carmi densi di erudizione e di fede. È ricordato il 22 giugno nel Martirologio geronimiano (sec. V-VI).

Dal Comune dei pastori: per un vescovo.

COLLETTA PROPRIA

O Dio, che nel vescovo san Paolino [di Nola] hai fatto risplendere l’amore alla povertà e la sollecitudine pastorale, concedi a noi che celebriamo i suoi meriti di imitarne la carità esemplare. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.