Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Maggio 2014
Tempo di Pasqua III, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 3

Domenica 04 maggio 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-05-04.html

III Domenica del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 2, 14. 22-33; Sal 15; 1 Pt 1, 17-21; Lc 24, 13-35.

Commento: Spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

Il brano si apre con una nota apparentemente cronologica: "In quello stesso giorno, il primo della settimana". L'appunto invece è strettamente liturgico, era il giorno della convocazione eucaristica della comunità che faceva memoria della risurrezione del Signore, già precisata al tempo degli apostoli. Gesù, dopo aver rimproverato i due discepoli delusi e disorientati dagli ultimi avvenimenti, "cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui". E' questo il modo di leggere le sacre pagine, metodo seguìto nell'antico testamento dai rabbini e poi dai Padri della Chiesa: cogliere il senso profondo delle Scritture e di applicarlo agli avvenimenti del proprio presente. La comprensione delle scritture introduce nel mistero del Signore, ma non per questo lo dona, perché la partecipazione ad esso non è un fatto solo di conoscenza. Però ci si rende conto che "il Cristo doveva sopportare queste sofferenze per entrare nella sua gloria" e, solo così, si supera lo scandalo della croce, il suo e il nostro. La comprensione, non la semplice lettura, tuttavia porta nel contemplarla la gioia e la serenità nell'animo. "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi, quando ci spiegava le Scritture?". Senza la luce della Parola il mondo è buio e la notte, come fu notte quando Giuda lasciò il Cenacolo, scende nel cuore dei credenti. Ma l'esperienza dell'incontro con il Risorto tocca il suo àpice nel sacramento, nella "frazione del pane". E' qui che "si aprirono i loro occhi e lo riconobbero". Le Scritture illùminano il cammino dei credenti, il sacramento - realtà di grazia - mette i discepoli in comunione di vita con il Risorto. Si direbbe che quei tre viandanti hanno celebrato insieme la messa: prima con la liturgia della parola; poi "quando furono a tavola, Gesù spezzò il pane e lo diede loro" come nell'ultima Cena, come in ogni eucaristia. "Ma lui sparì dalla loro vista". Nel tempo presente l'esperienza cristiana è vera e autentica, ma siamo ancora nel cammino, nell'attesa della beata speranza.

Antifona d'Ingresso

Acclamate Dio, voi tutti della terra, * cantate la gloria del suo nome, * dategli gloria con la lode. Alleluia. (Sal 65, 1-2)

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
Esulti sempre il tuo popolo, o Dio, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come ora si allieta per la ritrovata dignità filiale, così attenda nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, che in questo giorno santo raduni la tua Chiesa pellegrina nel mondo, donaci di riconoscere il Cristo crocifisso e risorto che apre il nostro cuore all'intelligenza delle Scritture e si rivela a noi nello spezzare il pane. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 2, 14. 22-33

Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così:
«Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: "Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza".
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: "questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione".
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 15

RIT: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Seconda Lettura

1 Pt 1, 17-21

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.
Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.
Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Signore Gesù, facci comprendere le Scritture;
arde il nostro cuore mentre ci parli.

Alleluia.

VANGELO

Lc 24, 13-35
Dal Vangelo secondo  Luca

Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».
Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Il regno dei cieli è opera gratuita del Signore, ma anche nostro solidale impegno; preghiamo perché ogni uomo partecipi responsabilmente alla causa della salvezza.

R. Venga il tuo regno, Signore.

Perché la comunità cristiana custodisca la fede pasquale dei padri e dia testimonianza del rinnovamento nello Spirito attraverso le opere di giustizia e di pace, preghiamo. R.

Perché ogni famiglia condivida i doni di verità e di grazia che ha ricevuto e anche nell'uso dei beni materiali renda ragione della speranza che splende nel Cristo risorto, preghiamo. R.

Perché ogni cristiano che riconosce il Cristo nella Parola e nel Pane spezzato, sappia vederlo sulle strade del mondo, lo soccorra ferito e bisognoso, lo accolga povero e forestiero, preghiamo. R.

Perché tutti i rinati nel Battesimo rifiutino ogni forma di violenza e di menzogna, e aderiscano alla regalità del Cristo Signore nei pensieri e nelle opere, preghiamo. R.

Perché, conclusa la celebrazione liturgica della Messa, sia tutta la nostra vita ad annunziare nel mondo la riconciliazione e la pace, preghiamo. R.

O Dio, nostro Padre, che in Cristo risorto hai dato inizio alla creazione nuova, fà che i figli della Chiesa, con la grazia dello Spirito Santo, annunzino la perenne novità del Vangelo. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

Sulle Offerte

Accogli, o Signore, i doni della tua Chiesa in festa e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Egli continua a offrirsi per noi * e intercede come nostro avvocato; * immolato sulla croce, più non muore, + e con i segni della passione vive immortale. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

I discepoli riconobbero Gesù, * il Signore, nello spezzare il pane. * Alleluia. (Cf. Lc 24, 35)

Dopo la Comunione

Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo che ti sei degnato di rinnovare con questi sacramenti di vita eterna, e donagli di giungere alla risurrezione incorruttibile del corpo, destinato alla gloria. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 05 maggio 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-05-05.html

III Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 6, 8-15; Sal.118; Gv 6, 22-29.

Commento: Come Stefano…

Il diacono Stefano è pieno di grazia e fa grandi prodigi e miracoli. Il popolo è colmo di ammirazione per lui e molti aderiscono alla fede in Cristo. I nemici, gli irriducibili nemici di Cristo e dei suoi seguaci, non resistono alla sua sapienza ispirata. Allora scatta in essi la malefica molla della gelosia, dell’orgoglio e della vendetta. Possiamo ben dire invece che la luce del Cristo risorto splende intensamente su questo santo discepolo, splende sulla Chiesa nascente che è sgorgata dal Redentore come sacramento universale di salvezza. Ancora una volta per accusare il fedele diacono e poterlo condannare alla lapidazione, come hanno fatto con il Signore, debbono ricorrere alla menzogna. Non sanno però nella loro cecità, che sin dal martirio di Cristo in poi, tutti coloro che come Lui, offrono la vita per difendere la fede e la verità danno ulteriore forza e nuova vitalità alla comunità dei credenti e più vigore a tutta la Chiesa. I persecutori ignorano la fecondità del martirio! “Il sangue dei martiri - diceva Tertulliano - è seme di nuovi cristiani”. Nella pericope evangelica ci è dato di vederne con evidenza gli effetti: una folla è alla ricerca di Gesù e quasi lo insegue. Inizialmente anche per la meraviglia del grande miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma poi perché sempre più affascinata da una dottrina nuova annunciata con autorità. Il Signore infatti indica un modo più intimo e radicale per sfamarsi non soltanto nel corpo: “Procuratevi egli afferma - non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà”. Il cibo che sazia l’anima e non perisce è la Parola di Dio incarnata nel Pane di vita: il nutrimento divino che consente, guidati e sorretti dalla fede, di compiere con tutte le forze e con tutta la vita, le opere di Dio. E’ la via della nostra personale santificazione. È l’interiore illuminazione dello Spirito che ci garantisce la fedeltà alla nostra vocazione fino alla fine, fino al martirio, come ha saputo fare Santo Stefano e dopo di lui la schiera innumerevole dei martiri di tutti i tempi e di tutti coloro che hanno vissuto in modo eroico le virtù cristiane.

Antifona d'Ingresso

È risorto il buon pastore * che ha dato la vita per le sue pecore, * e per il suo gregge è andato incontro alla morte. Alleluia.

Colletta

Dio onnipotente, fa' che, spogliati dell'uomo vecchio con le sue passioni ingannevoli, viviamo come veri discepoli di Cristo, al quale ci hai resi conformi con i sacramenti pasquali. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 6, 8-15

Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.
Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell'Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.
Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio.
Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato».
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.118

RIT: Beato chi cammina nella legge del Signore.

Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo medita i tuoi decreti.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.

Ti ho manifestato le mie vie e tu mi hai risposto;
insegnami i tuoi decreti.
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie.

Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 22-29
Dal Vangelo secondo  Giovanni

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c'era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

L'opera di Dio che Cristo ci ha chiesto di compiere è la fede in lui. Con questa fiducia, supplichiamo Dio per noi e per tutti, dicendo:

Donaci il cibo che dura in eterno, Signore.

Per la Chiesa, perché per la forza dello Spirito Santo proclami dappertutto con coraggio il messaggio evangelico di Cristo Gesù. Preghiamo:

Per i credenti in Cristo, perché comprendano che l'opera essenziale da compiere è permeare tutta la vita di una fede più pura e generosa. Preghiamo:

Per tutti gli uomini che sono impegnati nelle opere del progresso sociale e della pace, perché sappiano orientarsi al Cristo per rispondere pienamente ai veri bisogni dell'uomo. Preghiamo:

Per tutti coloro che soffrono la fame e la sete, perché trovino solidarietà nelle istituzioni sociali e nelle decisioni coraggiose dei responsabili. Preghiamo:

Per noi qui presenti, perché superiamo la continua tentazione del formalismo religioso e della superficialità consumistica. Preghiamo:

Per coloro che hanno il compito di esercitare la giustizia.
Per i popoli in via di sviluppo.

O Dio misericordioso, che ti riveli attraverso i segni e gli interventi salvifici di coloro che ti cercano senza interesse o calcolo, fa' che aderiamo con fede al tuo Figlio Gesù che ci hai donato come cibo che dura per la vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
Salgano a te, o Signore, * le nostre preghiere insieme all'offerta di questo sacrificio, * perché, purificati dal tuo amore, * possiamo accostarci al sacramento della tua grande misericordia. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
O Dio, nostro Padre, per questo memoriale dell'immenso amore del tuo Figlio fa' che tutti gli uomini possano gustare il frutto della redenzione. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Egli continua a offrirsi per noi * e intercede come nostro avvocato; * immolato sulla croce, più non muore, + e con i segni della passione vive immortale. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. * Non come la dà il mondo, io la do a voi», * dice il Signore. Alleluia. (Gv 14, 27)

—(oppure)—
Questa è l'opera di Dio: * che crediate in colui che egli ha mandato. Alleluia. (Gv 6, 29)

Dopo la Comunione

—(antica)—
Dio onnipotente, che nella risurrezione di Cristo ci fai nuove creature per la vita eterna, accresci in noi i frutti del sacramento pasquale e infondi nei nostri cuori la forza di questo nutrimento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Guida con bontà, o Signore, la tua Chiesa, nutrita da questo santo convito, perché, retta dalla tua mano sicura, cresca nella libertà e perseveri nell'integrità della vita cristiana. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 06 maggio 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-05-06.html

III Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 7, 51-59; 8,1; Sal.30; Gv 6, 30-35.

Commento: Il “Segno” e il “Pane”.

Ci lasciamo illuminare ancora dalla sapienza di Stefano, il protomartire: egli in tono accusatorio ci parla di testardàggine, di durezza di cuore e di spirituale sordità. Significa il rifiuto della verità, significa opporre resistenza allo Spirito Santo. Un peccato questo che ci carica di pesanti e gravissime responsabilità. Così, lontani da Dio, ci si immerge nell’errore e ci si cala nei meandri del male fino a diventare traditori e uccisori dello stesso Cristo, dei profeti e nei secoli, di una schiera innumerevole di giusti. Emerge così il violento contrasto tra i persecutori e le loro vittime: Stefano pieno di Spirito Santo vede i cieli aperti e Gesù che sta alla destra del Padre nella gloria di Dio; gli anziani, gli scribi e tutti i violenti come loro, che invece schiamazzano e gridano tutta la loro malvagità e sentenziano la morte con ingiusta sentenza condannando alla lapidazione il fedele discepolo di Cristo. Egli sotto la violenza delle pietre ìmita Gesù: nell’intensa preghiera a Lui affida il suo spirito e come Lui proferisce il perdono ai suoi uccisori. Al salmo responsoriale oggi anche noi diremo più volte: “Alle tue mani, Signore affido ilo mio spirito”. Il segno della croce continua nella Chiesa e nel mondo come un memoriale; continua a ripetere nelle membra di Cristo la suprema testimonianza dell’amore, l’eroica adesione all’unica Chiesa e l’incondizionata fedeltà all’unica fede nel Risorto. Il segno della croce che trova la sua pienezza in Cristo pane di vita! Alimento con cui Egli assorbe la nostra debolezza, fortifica il nostro spirito, fa di noi creature nuove. Questa è l’”opera” che Gesù Messia è venuto a compiere e questo è il “segno” per eccellenza, la suprema testimonianza di amore che dovrebbe tutti convincere. Gesù afferma con vigore: «In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Che sia anche il nostro desiderio, la nostra preghiera e l’anelito costante della nostra vita.

Antifona d'Ingresso

Lodate il nostro Dio, * voi che lo temete, piccoli e grandi, * perché si è compiuta la salvezza, * la forza e il regno del nostro Dio * e la potenza del suo Cristo. Alleluia. (Cf. Ap 19, 5; 12, 10)

Colletta

O Dio, che apri la porta del regno dei cieli a coloro che sono rinati dall'acqua e dallo Spirito Santo, accresci nei tuoi fedeli la grazia del Battesimo, perché liberati da ogni peccato possano ereditare i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 7, 51-59; 8,1

Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata».
All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo.
E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.
Sàulo approvava la sua uccisione.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.30

RIT: Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.

Sii per me, Signore, una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Io confido nel Signore.
Esulterò e gioirò per la tua grazia.

Sul tuo servo fa' splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Io sono il pane della vita, dice il Signore:
chi viene a me non avrà fame.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 30-35
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede loro da mangiare un pane dal cielo"».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore Gesù si è proclamato il vero pane di vita. In questa preghiera universale possiamo invocarlo con la stessa supplica degli abitanti di Cafarnao:

Signore, donaci sempre questo pane.

Per tutti i credenti in Cristo, perché sazino la loro fame e sete con il cibo di vita eterna che egli ha donato. Preghiamo:

Per ogni uomo che cerca di estinguere la fame e la sete nella realtà mondane, perché senta questo appello a saziarsi del pane del cielo. Preghiamo:

Per i fratelli che sono perseguitati nelle varie parti del mondo a causa della loro fede, perché la Chiesa tutta li sostenga con la sua preghiera e solidarietà. Preghiamo:

Per coloro che perseguitano i credenti, perché si ravvedano e si convertano contemplando l'esempio cristiano dei martiri. Preghiamo:

Per noi qui presenti, perché impariamo, sull'esempio di Stefano, a perdonare a coloro che ci fanno del male. Preghiamo:

Per chi è connivente con il male.
Per chi pretende sempre miracoli.

O Signore, che ti sei rivelato superiore a Mosè per il tuo pane di vita elargito a noi come vera manna celeste, fa' che attingiamo da questo tuo banchetto di immortalità una vita sempre più abbondante. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
Accogli, o Signore, i doni della tua Chiesa in festa e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Invochiamo la tua clemenza, o Signore, celebrando il memoriale della nostra salvezza: questo sacramento del tuo amore sia per noi segno di unità e vincolo di carità. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Egli continua a offrirsi per noi * e intercede come nostro avvocato; * immolato sulla croce, più non muore, + e con i segni della passione vive immortale. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Se siamo morti con Cristo, * crediamo che anche vivremo con lui. Alleluia. (Rm 6, 8)
Oppure:
Io sono il pane della vita: * chi viene a me non avrà più fame * e chi crede in me non avrà più sete. Alleluia. (Gv 6, 35)

—(oppure)—
Se siamo morti con Cristo, * crediamo che anche vivremo con lui. Alleluia. (Rm 6, 8)
Oppure:
Io sono il pane della vita; * chi viene a me non avrà più fame * e chi crede in me non avrà più sete. Alleluia. (Gv 6, 35)

Dopo la Comunione

—(antica)—
Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo che ti sei degnato di rinnovare con questi sacramenti di vita eterna, e donagli di giungere alla risurrezione incorruttibile del corpo, destinato alla gloria. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Nella tua misericordia, o Padre, donaci la grazia di adorare con fede viva, in questi santi misteri, il Signore Gesù, nel cui nome hai voluto che ogni ginocchio si pieghi e ogni uomo trovi la salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 07 maggio 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-05-07.html

III Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 8, 1-8; Sal.65; Gv 6, 35-40.

Commento: Perseguitata ma sempre viva…

Gli Atti degli Apostoli nel brano odierno, con tratti molto sintetici, ma quanto mai efficaci, ci descrivono la situazione della Chiesa di Gerusalemme a pochi anni dalla risurrezione del Signore. Pare che Luca, autore degli Atti, voglia dirci: ecco come si sta puntualmente realizzando la profezia del Signore Gesù, quando ci disse: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”. Così l’evangelista: “Scoppiò una violenta persecuzione”, “tutti furono dispersi”, “seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui”, “Saulo - il futuro Apostolo delle genti, già testimone della lapidazione del primo martire - infuriava contro la Chiesa”. Sembrerebbe una cronaca dei nostri giorni! Cambiano i termini, cambiano le persone e i tempi, ma rimane sempre vero che la Chiesa, sin dalle sue origini è stata immersa nell’odio e nella sofferenza, pur essendo di natura divina e godendo di una Luce e di una forza speciale. Infatti gli Apostoli, risparmiati temporaneamente dalla persecuzione, continuano il loro annuncio del Vangelo. Né il carcere né le minacce, né le percosse possono fermarli. “Non possiamo tacere”, diranno. Leggiamo ancora negli Atti: ”Li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a parlare nel nome di Gesù; quindi li rimisero in libertà. Ma essi se ne andarono dal sinedrio lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù”. Filippo predica, scaccia i demoni ed attrae con la Parola e con i miracoli. L’annuncio pasquale è irrefrenabile e si espande e si realizza nella Chiesa nascente. È l’esempio vivo di una Chiesa indomita, che non si arrende mai, che anzi trae sempre una vitalità nuova dalle esperienze che nella sofferenza, la immedesimano alla passione e alla croce di Cristo Gesù. È la forza della fede di tutti coloro che credono in Cristo e comprendo il significato misterioso e reale della comunione con la sua persona. La stessa Eucaristia diventa vitale quando il credente impara ad immergersi in Cristo, ad affermare il suo primato e a donarsi totalmente a Lui. È una vera e propria fusione vitale, è simbiosi piena nell’amore!

Antifona d'Ingresso

Della tua lode è piena la mia bocca: * tutto il giorno canto il tuo splendore; * cantando le tue lodi esulteranno le mie labbra. Alleluia. (Sal 70, 8.23)

Colletta

Assisti, o Padre, la tua famiglia, e a quanti nella tua bontà hai donato la grazia della fede concedi di aver parte all'eredità eterna nella risurrezione del tuo Figlio unigenito. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 8, 1-8

Dagli Atti degli Apostoli.
In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samarìa.
Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Sàulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere.
Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.
Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.65

RIT: Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza dòmina in eterno.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna, dice il Signore,
e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 35-40
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Gesù ci invita a fare l'esperienza della fede come visione, cioè come esperienza di vita eterna. Chiediamo di poterlo seguire con gioia, dicendo:

Guidaci alla tua conoscenza, Signore.

Perché i missionari e gli evangelizzatori siano sostenuti dalla grazia dello Spirito, per superare ogni persecuzione e difficoltà. Preghiamo:

Perché i persecutori della fede cristiana si ravvedano e scoprano la potenza di speranza e di progresso del messaggio evangelico. Preghiamo:

Perché i cristiani separati nelle varie chiese o confessioni ritrovino l'unità della fede, attraverso un'esperienza autentica del Cristo del vangelo. Preghiamo:

Perché la nostra comunità parrocchiale abbia a cuore specialmente gli ultimi e dia visibile testimonianza che Dio ha per tutti progetti di bontà e di salvezza. Preghiamo:

Perché noi qui presenti, saziati così spesso dal pane di vita eterna, possiamo sperimentare l'attrazione del Padre che ci ama. Preghiamo:

Per chi ha fame di verità e di amore.
Per chi oggi morirà

O Padre misericordioso, che sazi col pane della vita eterna coloro che attrai per affidarli al Cristo; rendici degni di vedere il tuo Figlio perché, credendo in lui, abbiamo parte alla risurrezione finale. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
O Dio, che in questi santi misteri compi l'opera della nostra redenzione, fa' che questa celebrazione pasquale sia per noi fonte di perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Santifica, o Signore, i doni che portiamo davanti a te in rendimento di grazie; fa' che la tua parola cresca in noi e renda fecondi i nostri cuori di frutti spirituali. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Egli continua a offrirsi per noi * e intercede come nostro avvocato; * immolato sulla croce, più non muore, + e con i segni della passione vive immortale. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Il Signore è risorto e ha fatto splendere su di noi la sua luce: egli ci ha redenti con il suo sangue. Alleluia.
Oppure:
Chiunque vede il Figlio e crede in lui ha la vita eterna. Alleluia. (Cf. Gv 6, 40)

—(oppure)—
Il Signore è risorto e ha fatto splendere su di noi la sua luce: * egli ci ha redenti con il suo sangue. Alleluia.
Oppure:
Chiunque vede il Figlio e crede in lui * ha la vita eterna. Alleluia. (Cf. Gv 6, 40)

Dopo la Comunione

—(antica)—
Esaudisci, o Signore, le nostre preghiere, perché la partecipazione al mistero della redenzione sia per noi aiuto nella vita presente e ci ottenga la gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
O Padre, che in questi sacramenti ci comunichi la forza del tuo Spirito, fa' che impariamo a cercare te sopra ogni cosa, per portare in noi l 'immagine del Cristo crocifisso e risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Giovedì 08 maggio 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-05-08.html

III Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 8, 26-40; Sal.65; Gv 6, 44-51.

Commento: Verso la vita nutriti da Cristo Gesù.

Gesù risorto quando incontra due discepoli, amareggiati, delusi e tristi, lontani dal cenacolo, in cammino verso Emmaus, Egli con la sua presenza, con la luce della Scrittura e con la frazione del pane fa ardere i loro cuori e illumina la loro fede. Oggi è la volta di Filippo. Egli incontra un etìope che legge senza comprendere la scrittura. Sta leggendo la profezia del Servo di Jahvè. L’Apostolo, la voce viva della Chiesa, conduce il suo interlocutore per passi successivi fino a Gesù, fino alla fede, fino al sacramento del Battesimo. Un bel passaggio dalla Parola alla vita nuova in Cristo. Un significativo percorso di conversione! Una via da praticare nella gradualità con i fratelli lontani. Tutto questo nella comprensione che nessuno viene alla fede in Cristo e alla piena comunione con Lui se non è il Padre celeste che lo attira. Lo afferma lo stesso Gesù. La fonte da cui tutto sgorga è Lui, il Padre celeste! Egli si rende visibile nel Figlio Suo incarnato. La comunione che Gesù ci propone nel pane di vita è nuova e di gran lunga superiore a quella di cui potevano godere i nostri Padri prima della Redenzione, in forza dell’osservanza della legge e dell’alleanza. L’annuncio stupendo e nuovo di Cristo risuona così: “I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. La Pasqua diventa così un messaggio di risurrezione e di vita per tutti, una stupenda esperienza da saggiare nel tempo in vista dell’eternità. Voglia Dio farci comprendere quale irrecuperabile perdita deriva dall’assenza dall’Eucaristia e quale immenso tesoro ci è dato dalla partecipazione devota alla mensa del Pane di Vita. Siamo così deificati in Cristo e di conseguenza resi finalmente capaci di vivere non più secondo i desideri della carne, ma dello spirito: San Paolo afferma: “O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!”. Abbiamo così ripreso quell'alito divino che sin dalle origini ci qualificava come figli di Dio, fatti a sua immagine e somiglianza.

Antifona d'Ingresso

Cantiamo al Signore perché ha mirabilmente trionfato. * Mia forza e mio canto è il Signore, * egli è stato la mia salvezza. Alleluia. (Cf. Es 15, 1-2)

Colletta

Dio onnipotente ed eterno, che in questi giorni pasquali ci hai rivelato in modo singolare la grandezza del tuo amore, fa' che accogliamo pienamente il tuo dono, perché, liberati dalle tenebre dell'errore, aderiamo sempre più agli insegnamenti della tua verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 8, 26-40

Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etíope, eunùco, funzionario di Candàce, regina di Etiòpia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaìa.
Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va' avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaìa, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui.
Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo:"Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è stato negato, la sua discendenza chi potrà descriverla? Poiché è stata recisa dalla terra la sua vita".
Rivolgendosi a Filippo, l'eunùco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo la parola e partendo da quel passo della Scrittura, annunciò a lui Gesù.
Proseguendo lungo la strada, giunsero dove c'era dell'acqua e l'eunùco disse: «Ecco, qui c'è dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?». Fece fermare il carro e scesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunùco, ed egli lo battezzò.
Quando risalirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo e l'eunùco non lo vide più; e, pieno di gioia, proseguiva la sua strada. Filippo invece si trovò ad Azoto ed evangelizzava tutte le città che attraversava, finché giunse a Cesarèa.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.65

RIT: Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Popoli, benedite il nostro Dio,
fate risuonare la voce della sua lode;
è lui che ci mantiene fra i viventi
e non ha lasciato vacillare i nostri piedi.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
A lui gridai con la mia bocca,
lo esaltai con la mia lingua.

Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 44-51
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno istruiti da Dio". Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Nell'eucaristia, Gesù si dona a noi come la carne immolata per la vita del mondo. Con la fede in questo mistero di redenzione, preghiamo dicendo:

Attiraci verso il tuo Figlio, o Padre.

Padre misericordioso, che chiami alla salvezza mediante la partecipazione al mistero di morte e di vita di Cristo, dona ai battezzati di riscoprire il significato e il valore del loro battesimo come sigillo della fede. Preghiamo:

Padre buono, che hai stabilito Gesù come Salvatore di tutti gli uomini, concedi che la sua bontà novella superi le barriere razziali, culturali e religiose. Preghiamo:

Padre santo, che continui a donarci la Parola che illumina, dà alla tua Chiesa di ispirare la catechesi alle pure sorgenti della Scrittura e dell'insegnamento apostolico. Preghiamo:

Padre giusto, che attendi con ansia il ritorno di coloro che si sono allontanati da te, rendici solleciti verso le situazioni di peccato e di ingiustizia del nostro ambiente. Preghiamo:

Padre nostro, che ci raduni attorno alla mensa del tuo Figlio, concedici di fare delle nostre eucarestie, soprattutto festive, una comunione di vita con il Cristo, feconda di sacrificio per il progresso del mondo. Preghiamo:

Per coloro che stanno approfondendo la loro fede.
Per la stampa cattolica.

O Padre, che continui ad attrarre al tuo Figlio coloro che si lascino ammaestrare direttamente da te e dalla tua Parola, fa' che nessun ostacolo c'impedisca di partecipare pienamente al dono di comunione eucaristica offerto per la vita del mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
O Dio, che nella comunione mirabile a questo sacrificio ci hai resi partecipi della tua natura divina, dona a noi, che abbiamo conosciuto la tua verità, di testimoniarla con una degna condotta di vita. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Guarda con bontà, Padre santo, questo nostro sacrificio in cui ti offriamo l'Agnello senza macchia, e donaci di pregustare la gioia della Pasqua eterna. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Egli continua a offrirsi per noi * e intercede come nostro avvocato; * immolato sulla croce, più non muore, + e con i segni della passione vive immortale. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Cristo è morto per tutti, * perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, * ma per colui che è morto e risorto per loro. Alleluia. (2 Cor 5, 15)

—(oppure)—
Io sono il pane della vita. * Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Alleluia. (Gv 6, 48.51)

Dopo la Comunione

—(antica)—
Assisti con bontà il tuo popolo, o Signore, e poiché lo hai colmato della grazia di questi santi misteri, donagli di passare dalla nativa fragilità umana alla vita nuova nel Cristo risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

—(oppure)—
Dio onnipotente, fa' che, sostenuti dalla forza di questo sacramento, impariamo a cercare sempre te sopra ogni cosa e a portare in questa vita l'immagine dell'uomo nuovo. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 09 maggio 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-05-09.html

III Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 9, 1-20; Sal.116; Gv 6, 52-59.

Commento: Il Pane per vivere.

Gesù, dall’alto della croce prega incessantemente per i suoi crocifissori; sicuramente include in quella preghiera e in quel perdono tutti coloro che nei secoli perseguiteranno la sua Chiesa. Lui che ci chiede di perdonare settanta volte sette, cioè sempre, ci dà l’esempio e la forza per farlo. Quella grazia, implorata da Gesù morente, è giunta e sicuramente e in modo particolarmente efficace a Paolo di Tarso. Lo abbiamo visto giovanissimo, partecipe e testimone del martirio di Santo Stefano. Ora lo stesso Paolo ci racconta del suo zelo e del suo furore verso i cristiani, convinto com’era di adempiere un servizio sacro e dovuto alla sua religione di origine. Cristo e i cristiani erano per lui un pericolo ed una minaccia di eresia da eliminare. La luce del Risorto però lo raggiunge e lo fòlgora sulla via di Damasco mentre, “sempre fremente minaccia la strage”, si accinge a compiere una nuova persecuzione verso i cristiani. Possiamo immaginare la reazione di questo fervente e zelante giudeo quando la luce di Cristo prima lo acceca e lo atterra e poi lo illumina e fortifica nella fede indicàndogli un percorso totalmente opposto a quello che stava conducendo. Sì, prima la cecità, quella di cui ignaro soffriva da tempo e poi lo splendore della fede in Cristo, l’effusione dello Spirito e la missione nuova che l’attende. Sarà lui l’apostolo delle genti, il nostro apostolo. E questa novità e questa missione in modo particolare vuole evidenziare Paolo nella sua narrazione. Egli è, come gli altri apostoli, un inviato da Cristo per una missione speciale. Egli, come gli Apostoli, ha visto il Risorto ed egli è risorto con Cristo con quella particolare modalità sulla via sbagliata di Damasco! Gesù gli dice: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. Gesù quindi si identifica nei fedeli perseguitati, in ciascuno di noi: egli è il corpo e noi siamo le sue membra. E nel giudizio finale infatti arriverà a dirci: “In verità, vi dico: tutto quel che avete fatto a uno di questi piccoli l'avete fatto a me”. In questa luce comprendiamo meglio l’affermazione solenne di Gesù: “La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”. Da Lui sgorga l’energia che illumina Saulo e ne fa un grande Apostolo! È lì, in quel mistero di amore infinito, il germe fecondo che trasforma Saulo da persecutore ad un intrepido araldo del Vangelo e infine fa di lui un martire glorioso. La storia di Paolo, ma possiamo dire la storia di tutti i santi e di tutta la Chiesa, ci convince che dalla comunione intima e profonda con Cristo, con la sua persona divina, dal suo corpo e nel suo sangue sgorga l’energia santa che ricongiunge l’intera umanità a Dio e consente di compiere la sua “opera”. Egli così continua a fare e ad essere presente nella sua Chiesa e nelle sua membra immergendosi in ciascuno che lo sa accogliere con il suo corpo e il suo sangue. Peccato che la ritualizzazione confini spesso e per troppo tempo il Cristo vivo sacramentato nel chiuso delle chiese e nel carcere angusto dei tabernacoli, mentre Egli vuole essere la Vita del mondo e vivere nel mondo con i suoi!

Antifona d'Ingresso

L'Agnello immolato * è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, * onore, gloria e benedizione. Alleluia. (Ap 5, 12)

Colletta

Dio onnipotente, che ci hai fatto conoscere la grazia della risurrezione del Signore, donaci di rinascere a vita nuova per la forza del tuo Spirito di amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 9, 1-20

Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, Sàulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damàsco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via.
E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damàsco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Sàulo, Sàulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».
Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
C'era a Damàsco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va' nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Sàulo, di Tarso; ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l'autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va', perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d'Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome».
Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Sàulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono.
Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damàsco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.116

RIT: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui, dice il Signore.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 52-59
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Gesù si è manifestato a Paolo come il Signore perseguitato nei fratelli credenti, per inculcarci il senso del corpo mistico. La nostra preghiera diventa universale, dicendo:

Signore della gloria, salva tutti gli uomini.

Per la Chiesa, perché rimanga sempre in stato di conversione vera, e lo manifesti in tutte le sue strutture e le sue opere. Preghiamo:

Per tutti coloro che continuano a perseguitare i credenti, perché la luce del Signore risorto li folgori anche attraverso la testimonianza eroica dei martiri. Preghiamo:

Per le istituzioni e le iniziative catecumenali delle nostre comunità, create per l'evangelizzazione dei credenti, perché siano veramente ispirate al modello biblico della Chiesa delle origini. Preghiamo:

Per i giovani dei nostri gruppi ecclesiali, perché si accostino con frequenza all'eucaristia, e da essa siano stimolati a una più profonda comunione tra di loro e a una disponibilità maggiore verso tutti. Preghiamo:

Per noi che partecipiamo all'eucaristia, perché facciamo di essa una rinnovata esperienza di comunione trinitaria ed ecclesiale. Preghiamo:

Per i sacerdoti ostacolati e incompresi nella loro attività pastorale.
Per gli anziani della parrocchia.

O Dio ineffabile nei tuoi disegni, che trasformi i persecutori in apostoli, suscita nella Chiesa una rinnovata testimonianza di fede eroica, perché, come dalla morte di Stefano scaturì la conversione di Paolo, così dal seme dei nuovi martiri rifiorisca oggi una vita cristiana autentica. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
Santifica, o Signore, i doni che ti presentiamo e, accogliendo questo sacrificio spirituale, trasforma anche noi in offerta perenne a te gradita. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Il sacrificio che ti presentiamo, o Padre, ci trasformi, per tua grazia, in offerta perenne a te gradita. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Egli continua a offrirsi per noi * e intercede come nostro avvocato; * immolato sulla croce, più non muore, + e con i segni della passione vive immortale. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Cristo crocifisso è risorto dai morti * e ci ha redenti. Alleluia.
Oppure:
Questo è il pane disceso dal cielo. * Chi mangia questo pane vivrà in eterno. Alleluia. (Gv 6, 58)

—(oppure)—
Cristo crocifisso è risorto dai morti * e ci ha redenti. Alleluia.
Oppure:
Questo è il pane disceso dal cielo. * Chi mangia questo pane vivrà in eterno. Alleluia. (Gv 6, 58)

Dopo la Comunione

—(antica)—
O Padre, che ci hai nutriti con questo sacramento, ascolta la nostra umile preghiera: il memoriale della Pasqua, che Cristo tuo Figlio ci ha comandato di celebrare, ci edifichi sempre nel vincolo della tua carità. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Santifica e rinnova, o Padre, i tuoi fedeli, che hai convocato a questa mensa, ed estendi a tutti gli uomini la libertà e la pace donate sulla croce. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 10 maggio 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-05-10.html

III Settimana del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 9, 31-42; Sal.115; Gv 6, 60-69.

Commento: “Colma del conforto dello Spirito Santo”.

La Chiesa di Cristo nasce povera ed umile. Il suo tragitto parte da una grotta e si conclude con il martirio sulla croce, sembrerebbe perciò destinata a finire o ad essere travolta in breve tempo. Tanto più che anche dopo il portento della gloriosa risurrezione del Signore, l’annuncio del Risorto viene affidato a uomini fragili, indotti, timidi e poveri. Invece proprio da una apparente disfatta come quella della passione e morte di Gesù redentore e dalla povertà degli Apostoli, giunge a noi la forza che cambia la storia dell’umanità e fa nascere la Chiesa come sacramento universale di salvezza, che si fonda, sì sulla fragilità di Pietro, ma poggia sulla pietra e sulla roccia incrollabile di Cristo. Ci è data così la meravigliosa possibilità di risorgere realmente con Lui, di godere di una irradiazione divina che infonde forza, che illumina, che orienta tutto e tutti verso Dio. È quella luce misteriosa che cambia la vita. La grazia che ricongiunge la terra al cielo. Che cambia la vita di Pietro e di tutti coloro che si lasciano irrorare dalla luce dello Spirito Santo. Ecco la bella immagine della Chiesa degli apostoli che: gode di una grande pace, che è in continua crescita, che cammina nel timore del Signore, ed è colma del conforto dello Spirito Santo. Pietro ha deposto la sua timidezza, sente la forza dello Spirito che opera in lui e quindi pieno di fede può dire ad un paralitico: “Gesù Cristo ti guarisce, àlzati e rifàtti il letto”. Ha in se la potenza dello stesso Signore, sente la possibilità di richiamare in vita una defunta: infatti la prende per mano e la rialza. È il Risorto che tràmite il primo degli Apostoli fa sentire ed espande gli effetti della sua risurrezione! È la Chiesa che sparge i doni del Redentore sanando e richiamando alla vita i morti nel corpo e nello spirito, come Gesù aveva comandato di fare. Si adempie la promessa del Signore: “Chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi”. Il Vangelo di Giovanni ci fa rivivere un momento cruciale della vita di Gesù: Egli ha proposto ai suoi di mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Il suo discorso però viene definito “duro” e molti discepoli si “tirano indietro”. Gesù teme che anche gli apostoli vogliano andarsene; arriva però provvidenziale la risposta di Simòn Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». Come è triste costatare che ancora ai nostri giorni, di fronte all’incomparabile dono della santissima eucaristia molti si tirano indietro o, ancor peggio, vi si accostano in modo sacrilego. Ecco perché la vita del mondo è stracolma di umane debolezze e priva, per propria colpa, della grazia e della bontà di Dio. Così gli uomini diventano una massa di affamati e denutriti!

Antifona d'Ingresso

Sepolti con Cristo nel Battesimo, * con lui siete anche risorti * mediante la fede nella potenza di Dio, * che lo ha risuscitato dai morti. Alleluia. (Col 2, 12)

Colletta

O Dio, che nel fonte battesimale hai rinnovato coloro che credono in te, custodisci tutti i rinati in Cristo perché, vinto ogni assalto del male, conservino fedelmente la grazia della tua benedizione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 9, 31-42

Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, la Chiesa era in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.
E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enèa, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. Pietro gli disse: «Enèa, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.
A Giaffa c'era una discepola chiamata Tabità - nome che significa Gazzella - la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: «Non indugiare, vieni da noi!». Pietro allora si alzò e andò con loro.
Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto alla salma, disse: «Tabità, àlzati!». Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva.
La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.115

RIT: Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?


Oppure:
Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai salvato.

Che cosa renderò al Signore
per quanto mi ha dato?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Preziosa agli occhi del Signore
è la morte dei suoi fedeli.

Sì, io sono il tuo servo, Signore,
io sono tuo servo, figlio della tua ancella;
hai spezzato le mie catene.
A te offrirò sacrifici di lode
e invocherò il nome del Signore.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Le tue parole, Signore,
sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 60-69
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Gesù è il Santo di Dio, che ci invita ad un banchetto dove si manifesta la veracità della nostra fede in lui. Rivolgiamoci a Dio, dicendo:

Donaci la fede, o Padre.

Perché i ministri della Chiesa siano apostoli della consolazione dello Spirito, per la crescita nella fede e nel timore del Signore. Preghiamo:

Perché i vescovi nelle loro visite pastorali trovino accoglienza aperta e generosa e possano animare le chiese locali alla comunione, al servizio e all'impegno di evangelizzazione. Preghiamo:

Perché i credenti sappiano riconoscere nei segni sacramentali di oggi i gesti prodigiosi degli apostoli, che risanano e risuscitano i malati e i caduti nel male. Preghiamo:

Perché coloro che si scandalizzano del duro linguaggio della fede e del vangelo della croce, comprendano che le parole di Cristo sono sorgenti di vita eterna. Preghiamo:

Perché noi qui presenti facciamo l'esperienza di Pietro nell'appellarci alle parole di vita eterna del Cristo, ogniqualvolta siamo tentati di incredulità o di fuga. Preghiamo:

Per il parroco.
Per le associazioni caritative della parrocchia.

Padre santo, che ci doni di poter venire al tuo Figlio nell'esperienza di una fede che non è frutto della logica della carne ma della potenza dello Spirito, rendici degni del mistero di vita che tanto spesso celebriamo e viviamo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

—(antica)—
Accogli, Padre misericordioso, le offerte di questa famiglia, perché con l'aiuto della tua protezione custodisca i doni ricevuti e raggiunga quelli eterni. Per Cristo nostro Signore.

—(oppure)—
Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, ci purifichi, e renda coloro che sono uniti in un solo Battesimo partecipi degli stessi misteri. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** Egli continua a offrirsi per noi * e intercede come nostro avvocato; * immolato sulla croce, più non muore, + e con i segni della passione vive immortale. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
«Padre, prego per quelli che crederanno in me, * perché tutti siano una cosa sola, * e il mondo creda che tu mi hai mandato», dice il Signore. * Alleluia. (Cf. Gv 17, 20-21)
Oppure:
Signore, da chi andremo? * Tu hai parole di vita eterna. Alleluia. (Gv 6, 68)

—(oppure)—
«Padre, prego per quelli che crederanno in me, * perché tutti siano una cosa sola, * e il mondo creda che tu mi hai mandato», dice il Signore. Alleluia. (Cf. Gv 17, 20-21)
Oppure:
Signore, da chi andremo? * Tu hai parole di vita eterna. Alleluia. (Gv 6, 68)

Dopo la Comunione

—(antica)—
Custodisci con instancabile amore, o Padre, il popolo che hai salvato, perché coloro che sono stati redenti dalla passione del tuo Figlio partecipino alla gioia della sua risurrezione. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

—(oppure)—
Nutriti dai sacramenti del tuo Cristo, ti preghiamo, o Signore: rinnova nella tua Chiesa la grazia della santità che tu le hai donato, e concedi a coloro che si gloriano del nome cristiano di servirti nell'unità della fede. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 11 maggio 2014    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2014-05-11.html

IV Domenica del Tempo di Pasqua - Colore: bianco

LETTURE: At 2, 14. 36-41; Sal.22; 1 Pt 2, 20-25; Gv 10, 1-10.

Commento: Gesù, la “Porta”…

Gesù si autodefinisce la Porta delle pecore. Lui, il risorto è una porta aperta per ognuno, come è aperta la sua tomba da cui è stato rimosso quel grande masso del nostro peccato. Il suo cuore trafitto dalla lancia è una porta sempre aperta che ci immerge nell’immensità dell’amore divino redentivo. È Lui, il pastore buono che si è messo sulle nostre traccie, incarnandosi ci ha trovato, si è caricato il pesante fardello delle nostre colpe, ha dato la vita per noi sulla croce e ci ha consentito il ritorno tra le braccia paterne e l’ingresso nella sua Casa. È Lui che con la sua incarnazione, passione, morte e risurrezione ci ha permesso di poterci rivolgere a Dio e chiamarlo da figli affettuosamente Padre. Usciti per nostra colpa dal Paradiso terrestre, fuori ormai dell’ambito stabile dell’amore, schiavi, esiliati, umiliati a fare i mandriani dei porci, per Cristo Gesù, via, verità e vita, ci siamo potuti rialzare, vivere il nostro faticoso esodo e tornare tra le braccia del Padre, perdonati e accolti come commensali in un festoso banchetto pasquale. È il nostro ritorno nella comunione con Dio e la riscoperta della nostra figliolanza e fratellanza che tutti ci unisce. Le parole di Pietro ci confermano questa verità: “Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che quel Gesù che voi avete crocifisso, Dio lo ha fatto Signore e Cristo” e aggiunge: “Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro” e stiamo sperimentando che quel richiamo è incessante da quella prima Pasqua. San Pietro in modo esplicito afferma che Gesù con la sua morte e risurrezione ci ha guariti dal peccato, ci ha ridonato la vita. Gesù: “Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Io sono il buon pastore”. Ci conviene nella docile umiltà chiedere nella preghiera di essere rivitalizzati e annoverati tra le pecore del gregge di Cristo. Potremmo varcare quella “Porta” che ci apre alla vera vita pensando serenamente anche all’ultimo varco che ci attende verso l’eternità.

Antifona d'Ingresso

Dell'amore del Signore è piena la terra; * dalla sua parola furono fatti i cieli. Alleluia. (Sal 32, 5-6)

Gloria

Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati dal mondo abbi pietà di noi; tu che togli i peccati dal mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Colletta

—(antica)—
Dio onnipotente e misericordioso, guidaci al possesso della gioia eterna, perché l'umile gregge dei tuoi fedeli giunga dove lo ha preceduto Cristo, suo pastore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio, nostro Padre, che hai inviato il tuo Figlio, porta della nostra salvezza, infondi in noi la sapienza dello Spirito, perché sappiamo riconoscere la voce di Cristo, buon pastore, che ci dona la vita in abbondanza. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

At 2, 14. 36-41

Dagli Atti degli Apostoli

[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?».
E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro».
Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.22

RIT: Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.


Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l'anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Seconda Lettura

1 Pt 2, 20-25

Carissimi, se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, perché anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca;
insultato, non rispondeva con insulti, maltrattato, non minacciava vendetta, ma si affidava a colui che giudica con giustizia.
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti.
Eravate erranti come pecore, ma ora siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Alleluia, Alleluia.

Io sono il buon pastore,
dice il Signore,
conosco le mie pecore
e le mie pecore conoscono me.

Alleluia.

VANGELO

Gv 10, 1-10
Dal Vangelo secondo  Giovanni

In quel tempo, Gesù disse:
«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore.
Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Siamo nati per conoscere, amare e servire il Signore. Solo la fedeltà a questa fondamentale vocazione può darci la pace. Preghiamo per essere degni della nostra chiamata.

R. O Pastore eterno, guida e proteggi i tuoi figli.

Perché i pastori della Chiesa, ispirati da vera carità, conoscano ciascuna delle anime loro affidate, avvicinino i lontani, siano pronti a dare la vita per il proprio gregge, preghiamo. R.

Perché quanti hanno udito o udranno la voce del Signore che li chiama a seguirlo per il servizio e l'edificazione del suo popolo, corrispondano docilmente al dono dello Spirito, preghiamo. R.

Perché tutti i figli di Dio sentano in alta misura il valore della vita e della persona umana e non perdano mai il grande dono della libertà che il Cristo ha conquistato, preghiamo. R.

Perché i vescovi, i presbiteri e tutti i ministri della Chiesa che si sono addormentati nel Signore, siano eternamente beati insieme ai fratelli che nel nome di Cristo guidarono ai pascoli della vita eterna, preghiamo. R.

O Padre, che in Cristo tuo Figlio ci hai offerto il modello del vero Pastore che dà la vita per il suo gregge, fà che ascoltiamo sempre la sua voce e camminiamo lietamente sulle sue orme nella via della verità e dell'amore. Per Cristo nostro Signore. R. Amen.

Sulle Offerte

O Dio, che in questi santi misteri compi l'opera della nostra redenzione, fa' che questa celebrazione pasquale sia per noi fonte di perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * proclamare sempre la tua gloria, o Signore, * e soprattutto esaltarti in questo tempo + nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. ** In lui, vincitore del peccato e della morte, * l'universo risorge e si rinnova, * e l'uomo ritorna alle sorgenti della vita. ** Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, * l'umanità esulta su tutta la terra * e le schiere degli angeli e dei santi + cantano senza fine l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
È risorto il buon pastore * che ha dato la vita per le sue pecore, * e per il suo gregge è andato incontro alla morte. Alleluia.

—(oppure)—
Io sono il buon pastore e do la mia vita per le pecore. * Alleluia. (Gv 10, 14-15)

Dopo la Comunione

O Dio, pastore buono, custodisci nella tua misericordia il gregge che hai redento con il sangue prezioso del tuo Figlio e conducilo ai pascoli della vita eterna. Per Cristo nostro Signore.