Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
24 Febbraio - 02 Marzo 2013
Tempo di Quaresima II, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Domenica 24 febbraio 2013    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2013-02-24.html

II Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Gn 15, 5-12. 17-18; Sal 26; Fil 3, 17 - 4,1; Lc 9, 28-36.

Commento: Questi è il mio Figlio diletto: ascoltatelo!

Il celebre racconto delle promesse divine rivolte ad Abramo si era iniziato con una disposizione categorica: “Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò”. Questo ordine di rinunziare ad ogni vincolo sociale e familiare è stato imitato nel corso dei secoli da quanti hanno accettato di dedicarsi totalmente a Dio in una scelta di vita consacrata. Nella narrazione trasmessa dal libro della Genesi, i tre settori di azione di Dio erano stati indicati: la promessa di una posterità innumerevole; quanti accetteranno la storia della salvezza saranno figli della promessa; infine, nella discendenza di Abramo e dei figli della promessa, saranno incluse tutte “le famiglie della terra”. Giunto a destinazione, Abramo offre un sacrificio, che lo mette in una relazione giusta con Dio, con un rito di giuramento: Dio si impegna in modo irrevocabile. La Quaresima ci aiuta ad approfondire le radici della vocazione. Tutto questo perché "il Signore è mia luce e mia salvezza". Poi, nella seconda lettura il breve estratto della lettera di San Paolo ai Filippèsi che è un riassunto di una catechesi battesimale in uso agli inizi della Chiesa. Alcuni sono nemici della Croce di Gesù e sono intenti alle cose della terra; altri hanno scelto la patria dei cieli. Per questi, Cristo salvatore trasfigurerà il corpo mortale “in virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose”. Il cristiano rivive l'incarnazione, la morte e la risurrezione del Signore: la spiritualità quaresimale è centrata sul ruolo di Cristo nella storia sacra, e ci fa desiderare di raggiungere la mèta: la fedeltà conduce a quell'incontro. Il centro della Quaresima è Gesù Cristo, maestro di vita e redentore. Lo vediamo nell'episodio della trasfigurazione. In quel brano è presente la prima professione di fede di San Pietro e l'annuncio da parte di Gesù della sua passione e della necessità di seguirlo portando la croce. I ricordi delle antiche manifestazioni divine dichiarano implicitamente che Gesù, accompagnato da Mosè ed Elia, realizza la pienezza della Legge e dei Profeti, e pertanto egli è la guida dell'umanità verso una pienezza di fede in Dio. Gesù sale sul monte per pregare in disparte: nel colloquio con il Padre avviene la conferma del suo destino. La nube luminosa, con la voce divina, attesta che Dio è presente per ratificare la missione del “Figlio mio l'eletto; ascoltatelo”. Scendendo dal monte, il cammino si riprende nella fede; ormai ascoltare Cristo significa obbedire alla sua voce. Lo stesso San Benedetto incoraggia: “Ascolta, o figlio, gli insegnamenti del maestro e tendi l'orecchio del tuo cuore, accogli volentieri l'ammonimento del padre affettuoso ed esaudiscilo con impegno” (Regola, prologo).

Antifona d'Ingresso

Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». * Il tuo volto, o Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto. (Sal 26, 8-9)
Oppure:
Ricordati, Signore, della tua misericordia * e del tuo amore che è da sempre. * Non trionfino su di noi i nemici. * Da ogni angoscia salvaci, Dio d'Israele. (Cf. Sal 24, 6.2.22)

Atto Penitenziale

All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.

C: Signore, che nell'acqua e nello Spirito ci hai rigenerato a tua immagine, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.
C: Cristo, che mandi il tuo Spirito a creare in noi un cuore nuovo, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che ci fai partecipi del tuo corpo e del tuo sangue, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

—(antica)—
O Padre, che ci chiami ad ascoltare il tuo amato Figlio, guidaci con la tua parola, perché purificati interiormente, possiamo godere la visione della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Padre, che hai fatto risplendere la tua gloria sul volto del tuo Figlio in preghiera, donaci un cuore docile alla sua parola perché possiamo seguirlo sulla via della croce ed essere trasfigurati a immagine del suo corpo glorioso. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gn 15, 5-12. 17-18

Dal libro della Genesi.
In quei giorni, Dio condusse fuori Abram e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia.
E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra». Rispose: «Signore Dio, come potrò sapere che ne avrò il possesso?». Gli disse: «Prendimi una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un ariete di tre anni, una tortora e un colombo».
Andò a prendere tutti questi animali, li divise in due e collocò ogni metà di fronte all'altra; non divise però gli uccelli. Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri, ma Abram li scacciò.
Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco terrore e grande oscurità lo assalirono.
Quando, tramontato il sole, si era fatto buio fitto, ecco un braciere fumante e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi. In quel giorno il Signore concluse quest'alleanza con Abram:
«Alla tua discendenza
io do questa terra,
dal fiume d'Egitto
al grande fiume, il fiume Eufrate».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 26

RIT: Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco.

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Seconda Lettura

Fil 3, 17 - 4,1

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi.
Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l'esempio che avete in noi. Perché molti - ve l'ho già detto più volte e ora, con le lacrime agli occhi, ve lo ripeto - si comportano da nemici della croce di Cristo. La loro sorte finale sarà la perdizione, il ventre è il loro dio. Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi e non pensano che alle cose della terra.
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose.
Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!».

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 9, 28-36
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli carissimi, in questo tempo di Quaresima il Signore ci invita a rinnovarci nei pensieri e nelle opere. Preghiamo insieme, perché egli accompagni il cammino della nostra conversione con l'abbondanza della sua grazia.

R. Rinnova, Signore, i segni della tua misericordia.

Per il popolo cristiano, perché lo Spirito di Cristo lo guidi a riscoprire le radici della propria fede e a vivere senza compromessi gli impegni del Battesimo, preghiamo. R.

Per il nostro vescovo, i presbiteri e i diaconi, perché con l'esempio e il servizio pastorale facciano giungere ai vicini e ai lontani la voce di Cristo che invita a convertirsi e a credere al Vangelo, preghiamo. R.

Per coloro che reggono le nazioni e le sorti dei popoli, perché si convertano a pensieri e progetti di pace, e le immense energie della terra siano utilizzate per soccorrere le moltitudini che ancora languiscono nella miseria e nella fame, preghiamo.

Per i genitori e i padrini che attraverso l'itinerario catecumenale accompagnano i loro figli a ricevere il Battesimo, perché, sostenuti dalla nostra testimonianza, diventino educatori e modelli nella fede, preghiamo. R.

Per noi qui riuniti in assemblea, perché dal Cristo, vincitore del maligno, attingiamo la forza per non inginocchiarci davanti ai falsi idoli del mondo e per affidarci unicamente alla Parola che salva, preghiamo. R.

O Dio, generoso verso quanti ti invocano, esaudisci la preghiera che il tuo stesso Spirito operante dentro di noi esprime nella santa assemblea della tua Chiesa. Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Questa offerta, Padre misericordioso, ci ottenga il perdono dei nostri peccati e ci santifichi nel corpo e nello spirito, perché possiamo celebrare degnamente le feste pasquali. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

Questi è il Figlio mio, l'amato: * in lui ho posto il mio compiacimento. * Ascoltatelo. (Mt 17, 5)

Dopo la Comunione

Per la partecipazione ai tuoi gloriosi misteri vogliamo renderti grazie, o Signore, perché a noi ancora pellegrini sulla terra fai pregustare i beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Benedici sempre i tuoi fedeli, o Padre, + perché, aderendo al Vangelo del tuo Figlio unigenito, * possano desiderare e raggiungere la gloria manifestata agli apostoli in tutta la sua bellezza. Per Cristo nostro Signore.

Lunedì 25 febbraio 2013    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2013-02-25.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Dn 9, 4-10; Sal.78; Lc 6, 36-38.

Commento: Perdonate e vi sarà perdonato.

Dopo l'invito a essere perfetti come il Padre, già riportato qualche giorno fa, oggi nel Vangelo di Luca ritorna l'esortazione a relazionarci a Dio nella misericordia. Ci potremmo sentire più vicini ad esprimere questo profondo sentimento nei confronti dei nostri fratelli, ma non è così semplice. La misericordia nell'Antico Testamento è l'attributo proprio di Dio: “eterna è la sua misericordia”. E non è tutto. Il compimento della rivelazione poi l'abbiamo nel Nuovo Testamento. In Gesù il Padre si è mostrato veramente Padre, amandoci prima che noi l'amassimo. “In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo”. La misericordia non è un semplice attestato di benevolenza, ma il massimo amore. Ciò che Dio non ha compiuto con la potenza, l'ha compiuto con l'impotenza della sua mano inchiodata alla croce. Prima che l'uomo chiedesse perdono, Dio Padre in Gesù già l'aveva elargito con abbondanza su di noi, e questa è misericordia. La misericordia è amore anticipato. Così si mostra Dio all'umanità. Per questo Gesù esortò i suoi discepoli a vivere secondo misericordia, a lasciarsi impietosire dalla miseria degli altri. Tre verbi ritmano il comportamento nella comunità: non giudicate, non condannate, perdonate. In essa viviamo rapporti nuovi di amore reciproco, che però sono sempre insidiati dal male. Per questo, anche all'interno della comunità, l'amore non perde mai il suo carattere di misericordia. Il nostro dare misericordia è in realtà il nostro stesso riceverne. Per essa siamo incorporati in Gesù e traspare quell'amore di Dio “riversato nei nostri cuori, per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”. Nella misura in cui si dà al fratello si riceve da Dio, così come nella misura in cui si riceve da Dio si dà al fratello. Siamo chiamati ad identificarci con il mistero della misericordia del Signore.

Antifona d'Ingresso

Riscattami, o Signore, e abbi pietà di me. * Il mio piede è sul retto sentiero; * benedirò il Signore in mezzo all'assemblea. (Cf. Sal 25, 11-12)

Colletta

O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell'anima, fa' che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Dn 9, 4-10

Dal libro del profeta Daniele
Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all'alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te.
Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.78

RIT: Signore, non trattarci secondo i nostri peccati.

Non imputare a noi le colpe dei nostri antenati:
presto ci venga incontro la tua misericordia,
perché siamo così poveri!

Aiutaci, o Dio, nostra salvezza,
per la gloria del tuo nome;
liberaci e perdona i nostri peccati
a motivo del tuo nome.

Giunga fino a te il gemito dei prigionieri;
con la grandezza del tuo braccio
salva i condannati a morte.

E noi, tuo popolo e gregge del tuo pascolo,
ti renderemo grazie per sempre;
di generazione in generazione narreremo la tua lode.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 6, 36-38
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.
Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore che nella santa Quaresima chiama a conversione il suo popolo, perché riconosca e confessi le colpe, ora guarda a noi con particolare sollecitudine ascoltando la nostra supplica:

Perdona, Signore, le nostre colpe.

Per la Chiesa che parla alle coscienze degli uomini, perché il suo messaggio sia accolto con favore e contribuisca al discernimento della verità. Preghiamo:

Per l'uomo che è tentato di costruirsi una morale personale, perché con umiltà si metta in ascolto e in dialogo con Dio e con gli altri. Preghiamo:

Per quanti, specialmente fra i giovani, hanno perso il senso del peccato, perché riconoscano l'opportunità di lasciarsi nuovamente evangelizzare. Preghiamo:

Per i bambini della prima confessione, perché nell'incontro sacramentale con il sacerdote sperimentino la gioia dell'incontro con Dio Padre. Preghiamo:

Per noi che abbiamo iniziato questa eucaristia confessando i nostri peccati, perché, liberati da ogni male, perseveriamo nella grazia divina sicuri da ogni turbamento. Preghiamo:

Per i fedeli che ritornano al sacramento della riconciliazione dopo molti anni.
Per il sacerdote che accoglie, ascolta, riconcilia, esorta il peccatore convertito.

O Dio, che non misuri il tuo perdono secondo le nostre categorie, aiutaci a non giudicare e condannare, ma a praticare la misericordia e il perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

O Signore, che ci doni la grazia di servirti nei santi misteri, accogli nella tua bontà le nostre preghiere e liberaci dalle seduzioni del peccato. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Ogni anno tu doni ai tuoi fedeli di prepararsi con gioia, purificati nello spirito, alla celebrazione della Pasqua, * perché, assidui nella preghiera e nella carità operosa, * attingano ai misteri della redenzione la pienezza della vita nuova + in Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. ** E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, * ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei cori celesti, * cantiamo con voce incessante + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

«Siate misericordiosi, * come è misericordioso il Padre vostro», * dice il Signore. (Lc 6, 36)

Dopo la Comunione

Ci purifichi da ogni colpa, o Signore, questa comunione al tuo sacramento e ci renda partecipi della gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Conferma, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli + e sostienili con il vigore della tua grazia * perché siano perseveranti nella preghiera * e sinceri nella carità fraterna. Per Cristo nostro Signore.

Martedì 26 febbraio 2013    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2013-02-26.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Is 1, 10.16-20; Sal.49; Mt 23, 1-12.

Commento: Dicono e non fanno.

E' bellissimo il vangelo di oggi, è un vangelo ricco di suggestioni profonde. Gesù parlava alla folla, e gli scribi e i farisei seguivano spesso con molta attenzione i suoi discorsi, perché si sentivano toccati e spesso duramente criticati, come in questa occasione. Diceva a proposito di questi maestri della folla: “Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno”. Gesù rimprovera ai farisei l'ostentazione di opere e meriti per farsi vedere, la ricerca di stima e di gloria, il voler essere considerati maestri di vita, “perché dicono e non fanno”. “Si sono assisi sulla cattedra di Mosè, ma non sono segno di una presenza di Dio. Mettevano in evidenza la loro persona, la loro autorità. “Voi, miei discepoli, non fatevi chiamare maestri; uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli”. E poteva ben dirlo, egli che era venuto per servire e non essere servito. In opposizione a tutta questa ricerca di consensi personali nel servizio dell'autorità, Gesù ripropone: c'è un solo Maestro che non vi inganna, c'è un solo Padre che vi ama davvero. Tutti siamo nel rischio di farci chiamare maestri, e di attirare indebitamente su di noi un'attenzione. Poco ci preoccupiamo di quello che siamo agli occhi si Dio. Spesso trascuriamo quello che Dio solo vede, la preghiera nascosta, le opere di carità “non sappia la tua sinistra ciò che fa la destra”. Mentre mettiamo maggior cura in ciò che, pur fatto per Dio potrebbe essere visto dagli altri in nostro prestigio, un'esigenza, un presunto diritto, specialmente quando ci si trova ad esercitare un'autorità. L'autorità è un riflesso di Dio e di Cristo, nient'altro. Con la proposta di questo testo evangelico costatiamo come la Chiesa esiga dai suoi figli in questa quaresima una conversione, che scavi in profondità. Essere attenti a non metterci tra gli altri e Dio, semmai servi, non maestri. Un ultimo puntino... Quel "dicono e non fanno" oggi non è solo "per i preti"... Oggi tutti "sappiamo" e "diciamo"... E spesso tutto rimane li'... non solo tra i preti...

Antifona d'Ingresso

Conserva la luce ai miei occhi, o Signore, * perché non mi sorprenda il sonno della morte * e il mio nemico non dica: «L'ho vinto!».

Colletta

Custodisci con continua benevolenza, o Padre, la tua Chiesa e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te, il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Is 1, 10.16-20

Dal libro del profeta Isaìa
Ascoltate la parola del Signore,
capi di Sòdoma;
prestate orecchio all'insegnamento del nostro Dio,
popolo di Gomorra!
«Lavatevi, purificatevi,
allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Cessate di fare il male,
imparate a fare il bene,
cercate la giustizia,
soccorrete l'oppresso,
rendete giustizia all'orfano,
difendete la causa della vedova».
«Su, venite e discutiamo
– dice il Signore.
Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto,
diventeranno bianchi come neve.
Se fossero rossi come porpora,
diventeranno come lana.
Se sarete docili e ascolterete,
mangerete i frutti della terra.
Ma se vi ostinate e vi ribellate,
sarete divorati dalla spada,
perché la bocca del Signore ha parlato».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.49

RIT: A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.

Perché vai ripetendo i miei decreti
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che hai in odio la disciplina
e le mie parole ti getti alle spalle?

Hai fatto questo e io dovrei tacere?
Forse credevi che io fossi come te!
Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa.
Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora;
a chi cammina per la retta via
mostrerò la salvezza di Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 23, 1-12
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Dio, unico nostro Padre, da cui trae origine ogni paternità sulla terra, si china su di noi e accoglie la nostra preghiera. Diciamo insieme:

Donaci un cuore umile, Signore.

Perché i ministri di Dio e della Chiesa preferiscano servire che essere serviti, dimostrando che vi è una sola autorità, quella del Padre celeste, e un solo insegnamento, quello del Figlio Gesù. Preghiamo:

Perché coloro che hanno responsabilità nell'ambito culturale, politico, economico, sociale, adempiano la loro missione con umiltà e spirito di servizio. Preghiamo:

Perché i paesi poveri possano ricorrere agli aiuti internazionali senza dover accettare egemonie e soprusi. Preghiamo:

Perché i giovani considerino l'impegno politico come legittima vocazione dei laici cristiani. Preghiamo:

Perché questa eucaristia, che ricorda l'ultima cena in cui Gesù lavò i piedi agli apostoli, liberi il nostro cuore da ogni chiusura e ci renda capaci di amare il prossimo. Preghiamo:

Per i genitori e gli insegnamenti che esercitano la difficile arte dell'educazione.
Per gli animatori di associazioni, gruppi, attività.

O Dio, che abbassi i superbi e innalzi gli umili, fa' che nella corrispondenza alla vocazione battesimale, non cerchiamo l'affermazione di noi stessi, ma ciò che è giusto davanti a te e giova al bene dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Per la potenza di questo mistero di riconciliazione compi in noi, o Signore, la tua opera di salvezza, perché ci guarisca dai mali di questo mondo e ci conduca ai beni del cielo. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu hai stabilito per i tuoi figli un tempo di rinnovamento spirituale * perché si convertano a te con tutto il cuore * e, liberi dai fermenti del peccato, + vivano le vicende di questo mondo sempre rivolti ai beni eterni. ** Per questo dono della tua benevolenza, * uniti agli angeli e ai santi, * con voce unanime + cantiamo l'inno della tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Annuncerò tutte le tue meraviglie. * In te gioisco ed esulto, * canto inni al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 9, 2-3)

—(oppure)—
Chi si esalta sarà umiliato * e chi si umilia sarà esaltato. (Cf. Mt 23, 12)

Dopo la Comunione

La partecipazione alla tua mensa, o Signore, ci faccia progredire nell'impegno di vita cristiana e ci ottenga il continuo aiuto della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Accogli con benevolenza, o Signore, + le suppliche dei tuoi fedeli * e guarisci le loro debolezze, + perché, ottenuta la grazia del perdono, * gioiscano sempre della tua benedizione. Per Cristo nostro Signore.

Mercoledì 27 febbraio 2013    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2013-02-27.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ger 18,18-20; Sal.30; Mt 20, 17-28.

Commento: Lo condanneranno a morte.

Il cammino di Gesù verso Gerusalemme, la città del sacrificio, meta dei profeti, testimoni di Dio, dà pieno compimento e significato ad ogni offerta suprema di sé. Oggi ci viene proposto il suo atteggiamento deciso e sereno, mentre annuncia di nuovo (per la terza volta) ai discepoli la sorte dolorosa e gloriosa che lo attenderà a Gerusalemme. Questa gloriosa attesa - forte del desiderio di donarsi - ricorda anche a noi che la Quaresima è da intendersi come un grande viaggio comunitario verso la Pasqua, festa della vita. Non sempre si accoglie così. Perfino da parte dei discepoli, che ascoltano l'annuncio di Gesù, non vi è dato un esempio edificante. Appare più evidente in loro una seria preoccupazione per il futuro, che per la sorte del loro Maestro. Hanno capito che Gesù è il Messia, ma le loro attese si concentrano nella comune convinzione, condivisa da tutti, di un Messia liberatore politico e militare, di conseguenza è opportuno assicurarsi uno spazio onorevole in questo nuovo regno. L'iniziativa parte dalla mamma dei figli di Zebedeo. E' curioso il testo, “si prostrò e chiese: di' che questi due figli si assidano”. Chi adora accetta la maestà di Dio, semmai chiede, ma non comanda. Non si possono mettere sul medesimo piano l'amore di Dio che abbraccia l'universo e i meschini interessi umani. Comunque senza indignarsi, come fa sempre con tutti, Gesù cerca di far sapere che ben altro lo aspetta a Gerusalemme (altro che trionfi!), e che essi in tale circostanza saranno messi a dura prova. Non sembrano di aver capito che la strada del discepolo è condividere la sorte del Maestro. Anzi insistono che tutto potranno fare, perfino "bere il calice". Tutto vedono ora e desiderano con occhio umano. Sono veramente ciechi. Siamo ciechi nelle cose di Dio, che ci riguardano. Quanto è bello poter confessare: “Lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino”. Gli altri dieci non sono da meno. Si sentono prepotentemente scavalcati da questa temeraria iniziativa. L'indignazione degli apostoli offre a Cristo l'occasione di spiegare ulteriormente il significato dell'apostolato. A imitazione del Maestro, chi nella Chiesa è costituito in autorità, deve servire come lui ha servito, dando la vita. Qualunque chiamata di Dio non è mai un privilegio, ma un amore che accetta di farsi servizio per gli altri.

Antifona d'Ingresso

Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, * da me non stare lontano; * vieni presto in mio aiuto, * o Signore, mia salvezza. (Sal 37, 22-23)

Colletta

Custodisci, o Padre, la tua famiglia nell'impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino della vita e guidala al possesso dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ger 18,18-20

Dal libro del profeta Geremìa
[I nemici del profeta] dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremìa, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti né il consiglio ai saggi né la parola ai profeti. Venite, ostacoliamolo quando parla, non badiamo a tutte le sue parole».
Prestami ascolto, Signore,
e odi la voce di chi è in lite con me.
Si rende forse male per bene?
Hanno scavato per me una fossa.
Ricòrdati quando mi presentavo a te,
per parlare in loro favore,
per stornare da loro la tua ira.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.30

RIT: Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Ascolto la calunnia di molti: «Terrore all'intorno!»,
quando insieme contro di me congiurano,
tramano per togliermi la vita.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 20, 17-28
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La Parola ascoltata svela le trame della violenza contro i deboli e gli innocenti, e preannuncia gli eventi della liturgia pasquale. Pensando alla croce di Cristo, albero di vita, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera:

Libera la nostra vita, Signore.

Perché la cultura della vita, che cresce con la civiltà dell'amore, diventi fondamento dell'educazione di ogni uomo, nella famiglia e nella società. Preghiamo:

Perché il vangelo della vita, annunciato dalla Chiesa, apra le coscienze degli uomini alla speranza e alla gioia, liberandole dagli egoismi e dalla paura. Preghiamo:

Perché i giovani, che la Chiesa non cessa di amare e di responsabilizzare, progettino il loro avvenire guardando a Cristo, pienezza di vita. Preghiamo:

Perché le persone violente riflettano sul loro rifiuto della vita, alla luce del bisogno di riconciliazione, che Dio ha messo nel cuore do ogni uomo. Preghiamo:

Perché noi, che nell'eucaristia celebriamo il sacrificio di Cristo che dona la sua vita divina, offriamo piena collaborazione alle istituzioni che in qualunque modo difendono e promuovono la vita. Preghiamo:

Per le vittime del terrorismo, delle criminalità e dell'eversione.
Per chi soffre a causa delle violenze della vita quotidiana.

O Dio, che hai vinto la violenza della morte con la risurrezione del tuo Figlio Gesù, libera la vita dalle minacce e dalla violenza che la opprimono, e donaci la grazia di diventare servi gli uni degli altri, a imitazione di Gesù, nostro fratello, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Volgi con bontà lo sguardo, o Signore, alle offerte che ti presentiamo, e per questo santo scambio di doni liberaci dal dominio del peccato. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, * ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Cf. Mt 20, 28)

Dopo la Comunione

Signore Dio nostro, questo sacramento, che ci hai donato come pegno di vita immortale, sia per noi sorgente inesauribile di salvezza eterna. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Concedi ai tuoi figli, o Padre, + l'abbondanza della tua grazia, * dona loro la salute del corpo e dello spirito, la pienezza della carità fraterna * e la gioia di esserti sempre fedeli. Per Cristo nostro Signore.

Giovedì 28 febbraio 2013    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2013-02-28.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Ger 17, 5-10; Sal.1; Lc 16, 19-31.

Commento: Hai ricevuto i tuoi beni e Lazzaro la sua parte di mali.

Il Vangelo di oggi riporta la notissima parabola del mendicante di nome Lazzaro e di Epulone, l'uomo ricco che “tutti i giorni banchettava lautamente”, mentre alla sua porta giaceva Lazzaro, pieno di ulcere e bisognoso di tutto. Ecco il tema ben noto del capovolgimento delle sorti nell'aldilà. C'è una cosa però che per molti degli ascoltatori di Gesù era certo inaspettata: Lazzaro è nel seno di Abramo, cioè al primo posto. Il Dio di Gesù è il Dio dei più poveri e degli abbandonati. Naturalmente qui non si tratta di una condanna dei ricchi e un'esaltazione dei poveri. E' piuttosto un ammonimento ad aprire gli occhi e usare giustamente quanto si possiede. Nella parabola si mostra per immagini quel rovesciamento di criteri, già cantato nel Magnificat e proclamato nelle beatitudini. L'esistenza terrena è subordinata; non può essere condotta da padroni; da molti è reclamata la giustizia, “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo”; la si vive esercitando quella misericordia che allora sarà invocata anche da chi l'ha derisa, “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Lazzaro è sempre inviato: “i poveri li avrete sempre con voi” come inviati da Dio per salvarci. Per prendere decisioni corrette, è utile porsi sempre dal punto di vista della fine e fare ora ciò che allora si vorrebbe aver fatto. Siamo più che convinti di questo, ma non ne facciamo una dovuta esperienza. La morte non livella, è anzi principio di distinzione, il limite ultimo che stabilisce ciascuno nella sua vera identità. Con essa finisce il tempo per portare frutti di conversione. Dio si rifiuta di mandare Lazzaro dai cinque fratelli del ricco defunto, che vivono come ha vissuto lui, sordi alla parola di Dio. “Non si lasceranno persuadere neanche da uno che risusciterà dai morti”. Lazzaro di Betània fu risuscitato dai morti. Ma i suoi fratelli, piuttosto di convertirsi avrebbero preferito ucciderlo di nuovo. Neppure lo straordinario evento della Risurrezione scuote dall'indurimento del cuore chi rifiuta di ascoltare ciò che il Signore incessantemente insegna attraverso le Scritture.

Antifona d'Ingresso

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore; * vedi se percorro una via di iniquità * e guidami sulla via della vita. (Cf. Sal 138, 23-24)

Atto Penitenziale

All'inizio di questa celebrazione eucaristica, chiediamo la conversione del cuore, fonte di riconciliazione e di comunione con Dio e con i fratelli.

C: Signore, mandato dal Padre a salvare i contriti di cuore, abbi pietà di noi.
A: Signore pietà.
C: Cristo, che sei venuto a chiamare i peccatori, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che intercedi per noi presso il Padre, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

O Dio, che ami l'innocenza e la ridoni a chi l'ha perduta, volgi verso di te i nostri cuori perché, animati dal tuo Spirito, possiamo rimanere saldi nella fede e operosi nella carità fraterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Ger 17, 5-10

Dal libro del profeta Geremìa
Così dice il Signore:
«Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell'anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti.
Niente è più infido del cuore
e difficilmente guarisce!
Chi lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.1

RIT: Beato l'uomo che confida nel Signore.

Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.

È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 16, 19-31
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".
Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".
E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La parabola evangelica ascoltata, rivela il tragico inganno di chi confida solo in se stesso e nei suoi beni. Al Signore, che scruta il cuore e lo converte con la sua Parola, rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo insieme:

Converti i nostri cuori all'amore, Signore.

Perché la Chiesa, che vede in ogni uomo l'immagine di Cristo, non cessi di denunciare il peccato personale e sociale dell'egoismo, e di proporre l'ideale evangelico della fraternità e solidarietà. Preghiamo:

Perché la cooperazione allo sviluppo del terzomondo, sia condivisa da un numero crescente di professionisti, tecnici e lavoratori. Preghiamo:

Perché nessuno dimentichi la maledizione che incombe sull'uomo che confida in se stesso, e chiude il proprio cuore alle persone indifese e abbandonate. Preghiamo:

Perché il risveglio religioso nelle comunità ecclesiali alimenti la tensione dei cristiani verso la carità e la giustizia in un impegno morale rigoroso e coerente. Preghiamo:

Perché l'esempio di Gesù, che spezza il pane per tutti, sia imitato non solo in questa eucaristia, ma anche nella vita quotidiana. Preghiamo:

Per le famiglie in difficoltà a causa dell'inadeguatezza del loro reddito.
Per la conversione delle persone, che sprecano ricchezze per cose superflue.

O Dio, padre dei poveri, rendici sensibili alla tua Parola e alle necessità dei fratelli, perché l'attesa di occasioni o segni straordinari non ritardi la nostra conversione a quell'amore che viene da te, e ci fa condividere tutto con chi non ha niente. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

Per questo sacrificio, o Signore, santifica il nostro impegno di conversione e fa' che alla pratica esteriore della Quaresima corrisponda una vera trasformazione interiore. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Con il digiuno quaresimale tu vinci le nostre passioni, elevi lo spirito, * infondi la forza e doni il premio, + per Cristo Signore nostro. ** Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, * le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore; * a te inneggiano i cieli dei cieli e i Serafini, + uniti in eterna esultanza. ** Al loro canto concedi, o Signore, * che si uniscano le nostre umili voci + nell'inno di lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Beato chi è integro nella sua via * e cammina nella legge del Signore. (Sal 118, 1)

—(oppure)—
Se non ascoltano Mosè e i Profeti, * non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti. (Lc 16, 31)

Dopo la Comunione

Questo sacramento, o Dio, continui ad agire in noi e porti frutto nella nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Assisti, o Signore, i tuoi fedeli + che implorano l'aiuto della tua grazia * per ottenere difesa e protezione. Per Cristo nostro Signore.

Venerdì 01 marzo 2013    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2013-03-01.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28; Sal.104; Mt 21, 33-43.45.

Commento: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo.

“Gesù disse ai prìncipi dei sacerdoti e ai capi del popolo: c'era un padrone che piantò una vigna...” L'evangelista traccia con questa parabola tutta la storia della salvezza e la pone davanti ai capi di Israele passati e presenti, che hanno il privilegio di coltivare la vigna del Signore. Il racconto inizia descrivendo la cura meticolosa che Dio ha per la sua vigna prediletta. Manifesta il suo amore con fatti concreti, perché si possa comprendere quanto le fosse cara. Al moltiplicarsi dei suoi gesti di bontà corrisponde un crescendo di incomprensibile ostilità: percuotono, làpidano e uccidono sistematicamente i profeti di turno che il padrone invia loro. La loro risposta alle sue premure è la stessa: rifiuto e cattiveria. L'amore non si arrende. “Da ultimo mandò loro il proprio figlio, avranno sicuramente riguardo”. Dinanzi al figlio si svela l'intenzione perversa dei coltivatori. E' la storia dell'umanità fin dal principio. Si vuole la morte del Padre attraverso il figlio per impadronirsi dell'eredità. Resta sempre valido: “Diventereste come Dio”. Gli ascoltatori, interpellati da Gesù, rispondono dicendo che il delitto del figlio è degno della più severa condanna. Ma il Signore dà un'altra interpretazione. Il rifiuto dei capi sarà l'inizio di un nuovo popolo, e la pietra scartata sarà testata d'angolo di una nuova economia di salvezza. “La vigna sarà data ad altri agricoltori che gli renderanno i frutti a suo tempo”. I capi del popolo capiscono finalmente che si parla di loro, e si accingono a fare ciò che orora avevano ascoltato. Gesù, il Figlio dell'uomo, disprezzato e ucciso fuori le mura (fuori del consorzio umano), è la pietra scartata che diventa pietra angolare. E' il Figlio che ci dà la vera eredità, per altra strada da noi ingiustamente pretesa e irraggiungibile, è l'Agnello, immolato e vittorioso, che vince il nostro male, sacrificando se stesso. Più il Signore ci chiama con la sua parola, più ci allontaniamo da lui. “Ma Dio è Dio, e non un uomo. Per questo freme; ma non d'ira, bensì di compassione”, e viene a noi nella sua misericordia.

Antifona d'Ingresso

In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. * Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, * perché sei tu la mia difesa. (Sal 30, 2.5)

Atto Penitenziale

Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre. Apriamo il nostro spirito al pentimento, per essere meno indegni di accostarci alla mensa del Signore.

C: Signore, che sei venuto a cercare che era perduto, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.
C: Cristo, che sei venuto per dare la tua vita in riscatto per tutti, abbi pietà di noi.
A: Cristo, pietà.
C: Signore, che raccogli nell'unità i tuoi figli dispersi, abbi pietà di noi.
A: Signore, pietà.

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

Dio onnipotente e misericordioso, donaci di essere intimamente purificati dall'impegno penitenziale della Quaresima per giungere alla Pasqua con spirito rinnovato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Gen 37, 3-4. 12-13. 17-28

Dal libro della Gènesi.
Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica con maniche lunghe. I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non riuscivano a parlargli amichevolmente.
I suoi fratelli erano andati a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Allora Giuseppe ripartì in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan.
Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono contro di lui per farlo morire. Si dissero l'un l'altro: «Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in una cisterna! Poi diremo: "Una bestia feroce l'ha divorato!". Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!».
Ma Ruben sentì e, volendo salvarlo dalle loro mani, disse: «Non togliamogli la vita». Poi disse loro: «Non spargete il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»: egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.
Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica con le maniche lunghe che egli indossava, lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua.
Poi sedettero per prendere cibo. Quand'ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Gàlaad, con i cammelli carichi di rèsina, balsamo e làudano, che andavano a portare in Egitto. Allora Giuda disse ai fratelli: «Che guadagno c'è a uccidere il nostro fratello e a coprire il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto.
Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.104

RIT: Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.

Il Signore chiamò la carestia su quella terra,
togliendo il sostegno del pane.
Davanti a loro mandò un uomo,
Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi,
il ferro gli serrò la gola,
finché non si avverò la sua parola
e l'oracolo del Signore ne provò l'innocenza.

Il re mandò a scioglierlo,
il capo dei popoli lo fece liberare;
lo costituì signore del suo palazzo,
capo di tutti i suoi averi.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Mt 21, 33-43.45
Dal Vangelo secondo  Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!". Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!". Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
"La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi"?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli rivela la volontà del Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgergli la nostra preghiera dicendo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Perché il Papa, i vescovi e i sacerdoti, ai quali è affidata la Chiesa, vigna del Signore, non vengano meno alla missione di far fruttificare il regno di Dio tra gli uomini. Preghiamo:

Perché l'esperienza di Giuseppe rafforzi nelle persone deluse e scoraggiate la convinzione che Dio trae il bene anche dal male. Preghiamo:

Perché soprattutto i cristiani, incontrando uno straniero immigrato nel nostro paese, si ricordino che nessuno è straniero davanti a Dio, e che a tutti Dio dona la sua terra. Preghiamo:

Perché il dolore dei profughi e degli esiliati sia mitigato dalla pronta accoglienza dei paesi ospitanti. Preghiamo:

Perché la tenerezza paterna di Dio, frequentemente sperimentata nei sacramenti e nella preghiera, ci aiuti a rimanere sereni e fiduciosi nelle prove della vita. Preghiamo:

Per chi si allontana da Dio perché colpito da qualche disgrazia.
Per chi, per disperazione, non chiede più aiuto a nessuno.

O Dio, padre buono, che metti a fondamento della tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo tuo Figlio, fa' che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la tua predilezione per i deboli e i poveri. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Sulle Offerte

La tua benevolenza, o Dio, preceda e accompagni sempre i tuoi fedeli sulla via della fede e li prepari a celebrare degnamente questi misteri. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

—(antica)—
Dio ci ha amati e ha mandato il suo Figlio, * vittima di espiazione per i nostri peccati. (Cf. 1 Gv 4, 10)

—(oppure)—
La pietra scartata dai costruttori * è divenuta la pietra d'angolo. (Cf. Mt 21, 42)

Dopo la Comunione

Il pegno dell'eterna salvezza, che abbiamo ricevuto in questi sacramenti, ci aiuti, o Signore, a progredire nel cammino verso di te, per giungere al possesso dei beni eterni. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Dona al tuo popolo, o Signore,la salvezza dell'anima e del corpo, + perché, perseverando nelle opere buone, * sia sempre difeso dalla tua protezione. Per Cristo nostro Signore.

Sabato 02 marzo 2013    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2013-03-02.html

II Settimana del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Mic 7, 14-15. 18-20; Sal.102; Lc 15, 1-3. 11-32.

Commento: Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

La parabola del figliol prodigo è certo la storia di tutti. E' molto facile ritrovarci nei pensieri, nelle scelte, nell'esperienza di questo giovane. Ci sono i passi che lo allontanano dalla casa paterna, metaforicamente da Dio, senza rimpianti, perché ha un forte desiderio di libertà, di essere veramente se stesso, libero da ogni legame. Quando un uomo vuole gestirsi la vita a modo suo, secondo le proprie sensibilità, pensa sempre che la vicinanza di Dio gli impedisca di vivere tutta la sua libertà; vede Dio come qualcuno che gli toglie ingiustamente qualcosa. Il Papa Benedetto ci ha detto: “Dio non ci toglie nulla”. Il predecessore: “Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo”. Ma il peccatore ha un'altra logica. “Radunò ogni cosa e partì per un paese lontano”. I suoi passi sono passi di fuga incosciente. Porta via tutto, ma non l'amore del padre che gli appariva in quel momento ingombrante. Può vivere di quanto ha, ma non per tanto tempo. Si fa estraneo perfino a se stesso. Poi accadono molte cose, che lo frastornano alquanto e lo maturano. Nasce la nostalgia per la casa paterna. “Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza”. Sa che ancora conta nel cuore del padre, nutre la speranza che il padre lo accolga almeno come servo, alla stregua degli altri. Dio non è offeso perché il figlio ha sciupato il patrimonio, ma soffre unicamente perché il figlio esce di casa e si sottrae al suo amore. Per perdonarlo non ha bisogno di nulla: basta che il figlio capisca e torni a casa. Beati i passi del ritorno! “Mentre egli stava ancora lontano, il padre lo vide e si commosse e, messosi a correre, gli si gettò al collo e lo baciò” e lo rivestì della dignità perduta e invita tutti a far festa. “Si fa più festa in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti”. Il fratello maggiore a tanta festa rimane grandemente indignato e rinfaccia al padre le presunte ingiustizie subìte, non ultima, l'accoglienza di questo figlio, ormai non più suo fratello. Il padre anche per lui esce di casa, manifestando che lo portava nel suo cuore: “Tu sei sempre con me”. Siamo sui passi del fratello maggiore, che per non sentirci fratelli, perdiamo la paternità? A Pasqua saremo capaci di gioire, anche con quelli che noi riteniamo immeritevoli di premio e incapaci di bene? Che cosa abbiamo fatto per meritare il perdono del Signore?

Antifona d'Ingresso

Misericordioso e pietoso è il Signore, * lento all'ira e grande nell'amore. * Buono è il Signore verso tutti, * la sua tenerezza si espande su tutte le creature. (Sal 144, 8-9)

Atto Penitenziale

Fratelli, per celebrare degnamente i santi misteri, riconosciamo i nostri peccati.

C: Pietà di noi, Signore.
A: Contro di te abbiamo peccato.
C: Mostraci, Signore, la tua misericordia.
A: E donaci la tua salvezza

C: Dio Onnipotente abbia misericordia di voi, perdoni i vostri peccati e vi conduca alla vita eterna.
A: Amen.

Colletta

O Dio, che con i tuoi gloriosi doni di salvezza ci rendi partecipi sulla terra dei beni del cielo, guidaci nelle vicende della vita e accompagnaci alla splendida luce della tua dimora. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Mic 7, 14-15. 18-20

Dal libro del profeta Michèa
Pasci il tuo popolo con la tua verga,
il gregge della tua eredità,
che sta solitario nella foresta
tra fertili campagne;
pascolino in Basan e in Gàlaad
come nei tempi antichi.
Come quando sei uscito dalla terra d'Egitto,
mostraci cose prodigiose.
Quale dio è come te,
che toglie l'iniquità e perdona il peccato
al resto della sua eredità?
Egli non serba per sempre la sua ira,
ma si compiace di manifestare il suo amore.
Egli tornerà ad avere pietà di noi,
calpesterà le nostre colpe.
Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.
Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,
ad Abramo il tuo amore,
come hai giurato ai nostri padri
fin dai tempi antichi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal.102

RIT: Misericordioso e pietoso è il Signore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l'oriente dall'occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò:
Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Preghiera dei Fedeli

Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo:

Signore, pietà.

Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:

Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:

Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:

Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:

Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:

Perché accogliamo l'invito a perdonare per essere perdonati.
Per i giovani che anche oggi si allontanano da casa.

O Padre che ci converti, non minacciando castighi ma rivelandoci la tua bontà e misericordia, fa' che, rifiutato il cibo immondo del peccato, ci alimentiamo al banchetto dell'eucaristia quaresimale per esser trasformati in Cristo, che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Sulle Offerte

Il sacrificio che ti offriamo, o Signore, infonda in noi una forza di redenzione che ci preservi dalle umane intemperanze e ci disponga a ricevere i doni della salvezza. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente giusto benedire il tuo nome, Padre santo, ricco di misericordia, * nel nostro itinerario verso la luce pasquale sulle orme di Cristo, * maestro e modello + dell'umanità riconciliata nell'amore. ** Tu riapri alla Chiesa la strada dell'esodo attraverso il deserto quaresimale, * perché ai piedi della santa montagna, con il cuore contrito e umiliato, prenda coscienza della sua vocazione di popolo dell'alleanza, * convocato per la tua lode nell'ascolto della tua parola + e nell'esperienza gioiosa dei tuoi prodigi. ** Per questi segni di salvezza, * insieme agli angeli, ministri della tua gloria, * proclamiamo nel canto + la tua lode: **

Antifona alla Comunione

Figlio, bisognava far festa e rallegrarsi, * perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, * era perduto ed è stato ritrovato. (Lc 15, 32)

Dopo la Comunione

Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore, agisca nelle profondità del nostro cuore, e ci renda partecipi della sua forza. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Nella tua misericordia, o Signore, + porgi l'orecchio alla voce di coloro che ti supplicano, * e perché tu possa esaudire i loro desideri, * fa' che chiedano quanto ti è gradito. Per Cristo nostro Signore.

Domenica 03 marzo 2013    https://liturgia.silvestrini.org/p/letture/2013-03-03.html

III Domenica del Tempo di Quaresima - Colore: viola

LETTURE: Es 3, 1-8. 13-15; Sal 102; 1 Cor 10, 1-6. 10-12; Lc 13, 1-9.

Commento: Il tempo si è fatto breve...

La narrazione della vocazione di Mosè implica anche la rivelazione del nome di Dio: “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe”. La curiosità provocata dal prodigio del roveto ardente spinge Mosè ad avvicinarsi; dal roveto, Dio chiama Mosé per due volte. Al patriarca, che manifesta disponibilità, il Signore rivela un progetto di liberazione, da comunicare al popolo. E in seguito, ad una domanda di Mosè, Dio dichiara il proprio nome: “Io sono colui che sono”, e aggiunge: “Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi”. In realtà, forse Mosè non avrà capito la frase “Io sono colui che sono”, cioè sono colui che fa esistere, colui che ti è presente, colui che sarò, e come tale mi manifesterò. Informato sull'identità di Dio, Mosè accetta di annunziare la salvezza, trasmettendo le parole divine: “Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese, verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele”. Si entra decisamente nella spiritualità pasquale: la liberazione profetica di Israele dall'Egitto è la prefigurazione della libertà offerta da Cristo attraverso i sacramenti. San Paolo ricorda ai Corinzi il comportamento degli Israeliti nel deserto, le mormorazioni contro Mosè e contro il Signore; quei cristiani sono edotti sul divieto di mormorare. Inoltre si ricorda il miracolo dell'acqua uscita dalla roccia, “e quella roccia era il Cristo”. L'interpretazione degli eventi è pienamente cristologica; si allude al battesimo. In questa domenica di Quaresima, la fede è formata con una riflessione sulla liberazione dall'Egitto e sull'acqua uscita da una roccia che accompagnava il popolo: questo testo è essenziale per formare i catecumeni, i futuri cristiani e rafforzare la fede pasquale dei battezzati. Con l'evangelista Luca si riflette invece sui segni dei tempi, con un tentativo di capire episodi violenti della storia di Israele, e questo prendendo spunto dalla parabola del fico sterile. Per i profeti, il fico era il simbolo dell'infedeltà di Israele, e dell'attesa dei frutti. Il Signore concede ancora un po' di tempo per fruttificare. La Quaresima è un tempo di grazia che Dio ci presenta per conformare la nostra fede all'evento pasquale: non bisogna perdere tempo! O, con le parole bibliche: “Il tempo si è fatto breve”...

Antifona d'Ingresso

I miei occhi sono sempre rivolti al Signore: * egli libera dal laccio il mio piede. * Volgiti a me e abbi pietà, perché sono povero e solo. (Cf. Sal 24, 15-16)
Oppure:
Quando mostrerò la mia santità in voi, * vi radunerò da ogni terra; vi aspergerò con acqua pura * e sarete purificati da tutte le vostre impurità * e metterò dentro di voi uno spirito nuovo. (Cf. Ez 36, 23-26)

Colletta

—(antica)—
O Dio, fonte di misericordia e di ogni bene, che hai proposto a rimedio dei peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna, accogli la confessione della nostra miseria perché, oppressi dal peso della colpa, siamo sempre sollevati dalla tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

—(oppure)—
O Dio dei nostri padri, che ascolti il grido degli oppressi, concedi ai tuoi fedeli di riconoscere nelle vicende della storia il tuo invito alla conversione, per aderire sempre più saldamente a Cristo, roccia della nostra salvezza. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Prima Lettura

Es 3, 1-8. 13-15

Dal libro dell'Èsodo.
In quei giorni, mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l'Oreb.
L'angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava.
Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell'Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele».
Mosè disse a Dio: «Ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: "Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi". Mi diranno: "Qual è il suo nome?". E io che cosa risponderò loro?».
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». E aggiunse: «Così dirai agli Israeliti: "Io Sono mi ha mandato a voi"». Dio disse ancora a Mosè: «Dirai agli Israeliti: "Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi". Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Salmo Responsoriale

Sal 102

RIT: Il Signore ha pietà del suo popolo.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d'Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.

Seconda Lettura

1 Cor 10, 1-6. 10-12

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

Canto al Vangelo

Lode e onore a te, Signore Gesù

Convertitevi, dice il Signore,
il regno dei cieli è vicino.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 13, 1-9
Dal Vangelo secondo  Luca

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: "Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest'albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?". Ma quello gli rispose: "Padrone, lascialo ancora quest'anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l'avvenire; se no, lo taglierai"».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Professione di Fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli, chiediamo al Padre la sapienza dello Spirito,
perché ci aiuti a capire che la nostra conversione sarà autentica,
se ci prenderemo a cuore
le necessità morali e materiali dei nostri fratelli.

R. Illumina i tuoi figli, Signore.

Per tutta la Chiesa,
perché sempre più chiaramente si manifesti come luogo della riconciliazione,
del servizio fraterno e del culto in spirito e verità, preghiamo. R.

Per i popoli e gli individui oppressi da ogni forma di violenza,
perché quanti credono nella parola liberatrice di Dio
li aiutino a ritrovare dignità, giustizia e pace, preghiamo. R.

Per gli indifferenti, gli atei, i senza speranza,
perché trovino in noi, seguaci di Cristo,
l'umile testimonianza di una fede
che svela il senso dell'uomo e della vita, preghiamo. R.

Per i malati nel corpo e nello spirito,
perché il Signore Gesù li illumini e li sollevi,
e doni loro serenità e fiducia, preghiamo. R.

Per noi qui presenti,
perché raccogliamo le occasioni che questo tempo ci offre:
l'Eucaristia nei giorni feriali, le stazioni quaresimali,
le veglie, i digiuni e le opere di carità fraterna, preghiamo. R.

Dio di sapienza e di misericordia,
aiutaci a far scaturire
da questa scuola quaresimale dei discepoli di Gesù
i gesti e le parole di una conversione sincera
e di una carità cordiale ed efficace.
Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

Sulle Offerte

Per questo sacrificio di riconciliazione, o Padre, rimetti i nostri debiti e donaci la forza di perdonare ai nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, * rendere grazie sempre e in ogni luogo * a te, Signore, Padre santo, + Dio onnipotente ed eterno. ** Tu vuoi che ti glorifichiamo con la penitenza quaresimale, * perché la vittoria sul nostro peccato ci renda disponibili alle necessità dei poveri * a imitazione della tua bontà infinita. ** E noi, uniti a tutti gli angeli, * cantiamo a una sola voce + l'inno della tua gloria: **

Antifona alla Comunione

«Se non vi convertite, perirete tutti», dice il Signore. (Lc 13, 5)
Oppure:
Anche il passero trova una casa * e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, * presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio. * Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. (Sal 83, 4-5)

Dopo la Comunione

O Dio, che ci nutri in questa vita con il pane del cielo, pegno della tua gloria, fa' che manifestiamo nelle nostre opere la realtà presente nel sacramento che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.

Orazione sul popolo

Guida, o Signore, i cuori dei tuoi fedeli: nella tua bontà concedi loro la grazia di rimanere nel tuo amore e nella carità fraterna per adempiere la pienezza dei tuoi comandamenti. Per Cristo nostro Signore.