Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
30 Luglio - 05 Agosto 2017
Tempo Ordinario XVII, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Venerdì 04 agosto 2017

Il figlio del falegname.

Nel Vangelo di oggi abbiamo una reazione all'insegnamento di Gesù. L'evangelista Matteo precisa dove nasce questa contestazione. Non nelle strade, non tra il popolo dove Gesù ha operato, guarito, consolato e perdonato i peccatori. Nasce nella sinagoga, dove Gesù ha la pretesa di insegnare. La classe colta, che non comprende l'insegnamento di Gesù, è quella che si dimostra più restia ad accettare il suo messaggio di salvezza. Gesù non è attaccato sul contenuto del suo insegnamento ma disprezzato per le sue umili origini. Egli non proviene dalla classe sacerdotale e vuol pretendere di insegnare la sua dottrina nella sinagoga?! Può capitare anche a noi di non voler accettare un consiglio o un insegnamento. Può, allora succedere che siamo tentati a colpire quelli che riteniamo i nostri avversari sul piano personale. Gesù invece ci insegna a non disprezzare ciò che ci sembra umile. E' l'invito a non giudicare dalle apparenze e nel saper accettare tutti senza nessun pregiudizio.


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Abba Abramo, discepolo di abba Agatone, chiese ad abba Poemen: 'Come mai i demoni mi combattono?'. 'Ti combattono i demoni? - gli dice abba Poemen - Non combattono contro di noi finché facciamo la nostra volontà; infatti le nostre volontà sono demoni, e sono esse che ci tormentano, fino a quando non le compiamo. Vuoi vedere con chi combatterono i demoni? Con abba Mosè e quelli simili a lui".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'OBBEDIENZA DEI DISCEPOLI

Il principale contrassegno dell'umiltà è l'obbedienza senza indugio. Essa è propria di coloro che ritengono di non aver nulla più caro di Cristo; i quali, sia per il servizio santo a cui si sono consacrati, sia per il timore della geenna e la gloria della vita eterna, non appena dal superiore viene comandato qualcosa, come se l'ordine venisse da Dio, non sopportano alcun ritardo nell'eseguirla. Di questi il Signore dice: «Appena ha udito, subito mi ha obbedito» (Sal 17,45); e ai maestri dice: «Chi ascolta voi, ascolta me» (Lc 10,16).

Cap.5,1-6.