Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
02 - 08 Aprile 2017
Tempo di Quaresima V, Colore viola
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Sabato 08 aprile 2017

La sua ora...

Dopo tanti miracoli e prodigi, dopo tanti guariti e sanati alla fine Gesù fece un miracolo strabiliante, per mostrare a tutti che Egli, per davvero, era il Messia, il Figlio di Dio, disceso sulla terra. Risuscitò da morte Lazzaro! Andò direttamente al sepolcro, anche se il morto mandava ormai cattivo odore. Gesù si avvicinò, fece togliere la pietra sepolcrale e lo chiamò forte: “Lazzaro, vieni fuori!”. E Lazzaro uscì vivo dal sepolcro che restò vuoto. La notizia scosse tutta Gerusalemme, e furono tanti quelli che credettero in Lui. Ma i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il Sinedrio e dissero: “Che cosa facciamo ora? Quest Uomo compie molti segni: se lo lasciamo continuare così tutti crederanno in Lui!”. Allora il Sommo Sacerdote, Càifa, proclamò: “Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina una nazione intera?”. Da quel giorno decisero dunque di ucciderlo, e per Gesù era arrivata ‘la Sua ora’. Era l’ora che Egli stesso desiderava: dare la sua vita per noi, per la nostra salvezza eterna. Proprio per quell'ora si è incarnato, per quell'ora è nato a Betlemme, per quell'ora visse sulla terra e per quell'ora pregò il Padre. Grazie, Gesù!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Se fai il tuo lavoro manuale nella cella e viene l'ora della preghiera, non dire: «Finirò i miei ramoscelli e il piccolo cesto e dopo mi alzerò», ma alzati subito e rendi a Dio il debito della preghiera; diversamente prenderai a poco a poco l'abitudine di trascurare la tua preghiera e il tuo Uffizio e la tua anima diventerà deserta di ogni opera spirituale e corporale. Poiché è dall'alba che si mostra la tua volontà.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I FRATELLI INFERMI

La cura degli infermi è da mettere prima di tutto e al di sopra di tutto, in modo che ad essi si serva davvero come a Cristo in persona, perché egli ha detto: «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36); e ancora: «Quel che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40). Gli infermi, da parte loro, devono essere consapevoli che sono serviti in onore di Dio e non affliggere con eccessive pretese i fratelli che li assistono; tuttavia essi devono essere in ogni caso sopportati con pazienza, perché attraverso di loro si acquista una maggiore ricompensa. L'abate pertanto abbia la massima premura che i malati non siano trascurati in nessun modo.

Cap.36,1-6.