Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Marzo 2017
Tempo di Quaresima III, Colore viola
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Mercoledì 22 marzo 2017

Chi osserverà i precetti di Dio sarà grande nel Regno.

Gesù è venuto sulla terra per fare la Volontà del Padre e per darcene buona testimonianza nella sua vita concreta di ogni giorno. Egli è vissuto in mezzo a noi, in Palestina, per dirci come bisogna vivere da veri figi di Dio, da veri cristiani sulla terra. Egli non ha cambiato la Legge di Dio, e i 10 comandamenti, ma li ha vissuti in pienezza, e ce li ha approfonditi, in Sapienza, come era capace di fare Lui, il Maestro saggio, giusto e autorevole. Egli, nella concretezza, ci ha fatto vedere come si ama Dio e come è necessario fare la sua Volontà, mettendolo sempre al primo posto in tutto, costi quello che costi, e fino a dare la vita per amor suo. Egli, non solo ha confermato la Legge antica ma la perfezionata riguardo al nostro prossimo. E nel vangelo di oggi ci dice: “Chi trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà a fare agli altri altrettanto, sarà considerato minimo nel Regno dei Cieli. La Madonna certamente ci aiuterà a mettere sempre in atto i Precetti del Signore, come ce li ha insegnati Gesù, ed anche a fare la grande carità di insegnarli agli altri, a tutti, e il più possibile. E allora poi, quando andremo in Cielo rimarremo estasiati dalla gioia nel vedere ‘quello che occhio mai vide e orecchio mai udì di quello che il Padre ha preparato’ per coloro che lo amano.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Gregorio disse: «Che la tua opera sia pura per la presenza del Signore e non per l'ostentazione».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALE DEVE ESSERE IL GRADO DELLA SCOMUNICA

La misura della scomunica o del castigo corporale deve essere proporzionata alla gravità della colpa; e la valutazione di questa dipende esclusivamente dal giudizio dell'abate. Se un fratello comunque si rende colpevole di colpe leggere sia privato della partecipazione alla mensa comune. Per chi viene escluso dalla mensa si usi questa norma: non canti da solo in coro né salmo né antifona né proclami le letture, finché non abbia fatto la soddisfazione; inoltre prenda il pasto da solo dopo la refezione dei fratelli; così, per esempio, se i fratelli mangiano all'ora sesta, egli mangi a nona; se i fratelli a nona, egli a vespro, finché, dopo un'adeguata soddisfazione, non abbia ottenuto il perdono.

Cap.24,1-7.