Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
05 - 11 Febbraio 2017
Tempo Ordinario V, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Sabato 11 febbraio 2017

Sento compassione per questa folla...

Un sentimento nobile di Gesù, pieno di umanità che significa prontezza al servizio ed alla donazione; una volontà a guardare l'altro come se stesso e rinunciare alla superiorità per servire l'altro. Un sentimento umano che Gesù mostra nel brano del vangelo di oggi. Il gesto lo rende partecipe dei nostri dolori e delle nostre sofferenze. È umano, nel senso più nobile e concreto del termine, nel riconoscere l'altro che mi sta di fronte come soggetto dell'amore e non come oggetto da sfruttare. È umano perché è la volontà di unire gli uomini in un nuovo legame di solidarietà. Ma è anche divino perché proviene da Dio, è divino perché Gesù rende grazie sui sette pani e sui pochi pesciolini, è divino perché Gesù opera il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, è divino perché ci induce a contemplare con maggior profondità il Mistero di Cristo. È la compassione divina che è il preannuncio della sua Passione. Dio sente le nostre passioni, e ci dona la sua Passione. La sua compassione ha questo doppio movimento. Da Dio all'uomo per assumere tutte le passioni umane e dall'uomo a Dio per partecipare alla Sua Passione. È qui, nella compassione umana-divina che troviamo il valore delle nostre celebrazioni eucaristiche che sono incontro tra Dio e l'uomo; un incontro di amore, di salvezza e di redenzione. Poniamo sull'altare la nostra vita perché possa essere benedetta da Gesù e inserita nel suo progetto di Amore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Discernimento

«Un anziano disse: "Non fare niente prima di aver esaminato il tuo cuore per vedere se ciò che stai per fare è secondo Dio"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Il primo gradino dell'umiltà si sale quando, avendo sempre davanti agli occhi il timor di Dio, si fugge nel modo più assoluto la dimenticanza; ci si ricorda sempre di tutti i comandamenti di Dio e si medita continuamente nel proprio cuore come cadano nella geenna per i loro peccati quelli che disprezzano Dio e come la vita eterna sia preparata per quelli che lo temono; e, guardandosi ogni momento dai peccati e dai vizi di ogni genere, cioè dei pensieri, della lingua, degli occhi, delle mani, dei piedi, della volontà propria, nonché dai desideri della carne, ci si affretti ad amputarli.

Cap.7,10-12.