Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
03 - 09 Luglio 2016
Tempo Ordinario XIV, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Sabato 09 luglio 2016

La missione.

La teofania in cui è coinvolto il profeta Isaia accende nel nostro spirito un desiderio forte dell'infinito. Nonostante la nostra indegnità, Dio si manifesta e la sua presenza getta l'animo nel timore, soprattutto se la nostra coscienza non è limpida. Ma Dio non viene a condannare, ma ridonare la dignità perduta e coinvolgerlo nell'annunzio della salvezza. Abbiamo però bisogno di una purificazione per poter leggere nei disegni di Dio. Ricordiamo: beati i puri di cuore perché vedranno Dio. Questa purificazione avviene per il profeta attraverso un carbone ardente che viene portato a contatto con le sue labbra. E' fuoco che brucia e purifica, simbolo senza dubbio del fuoco del pentimento. Ma c'è anche il fuoco della persecuzione che attende il discepolo del Signore che non può pretendere di essere superiore al Maestro che muore, incompreso e perseguitato in vita, condannato ad una morte ignominiosa alla fine. Egli rassicura i suoi discepoli: nulla vi succederà che non sia permesso dal Padre vostro. E incoraggia a essere pronti a dare anche la vita per testimoniare la verità, spinti dall'amore del Signore ma anche dall'amore di coloro che li uccidono, volendo testimoniare, anche a prezzo della vita, la verità che annunziano. Oltre tutto per il cristiano morire è un bene perché ha una vita eterna che l'attende. Deve quindi temere non tanto chi gli toglie la vita quanto chi lo fa deviare dal retto sentiero, dalla sua fedeltà a Cristo e al vangelo. La persecuzione moderna generalmente non toglie la vita ai credenti ma spesso li spinge a rinnegare la verità mediante "torture" psicologiche. E' per questo che tanti testimoni del Signore fanno la loro professione di fede in antecedenza e avvisano di non tener conto di quanto diranno sotto le torture che tendono a distruggere la personalità. Sono i martiri di oggi, straziati nel fisico e nella psiche. La nostra preghiera per questi nostri fratelli perché non venga mai meno in loro il coraggio e la forza dello Spirito Santo.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Un uomo attraversò terre e mari per verificare di persona la fama straordinaria di un grande maestro. "Che miracoli ha operato il vostro maestro?", chiese a un discepolo. Egli rispose: "C'è miracolo e mi-racolo. Nel tuo paese è considerato un miracolo che Dio faccia la volontà di qualcuno. Da noi, invece, è considerato un miracolo che qualcuno faccia la volontà di Dio"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

Perciò dobbiamo disporre anima e corpo a militare nella santa obbedienza ai suoi precetti. E per quello che non è possibile alla nostra natura, chiediamo a Dio che si degni offrirci l'aiuto della sua grazia. E se vogliamo evitare le pene dell'inferno e giungere alla vita eterna, finché ci è ancora permesso mentre siamo in questo corpo (2 Cor 5,6) e abbiamo la possibilità di compiere tutto ciò durante questa vita di luce, corriamo e operiamo adesso quel che ci può essere utile per l'eternità.

Prol.40-44.