Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
01 - 07 Marzo 2015
Tempo di Quaresima II, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Martedì 03 marzo 2015

Conoscersi, accettarsi, superarsi.

Oggi meditiamo insieme le esortazioni del profeta Isaia "Lavatevi, purificatevi" e "anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve". Sono esortazioni rivolte al popolo eletto ma anche alla nostra comunità monastica e cristiana. Il profeta Isaia ci manifesta la sua grande preoccupazione perché vuole il cambiamento, la conversione, vuole una novità di vita e di Spirito, una vera vita di comunione. Gesù nel Vangelo ci conferma, in un suo invito, di amarci gli uni gli altri. Queste esortazioni ci devono far riflettere, in modo particolare in questo periodo di Quaresima. Abbiamo bisogno di conoscerci a fondo. Nessuno può progredire nel cammino della vita spirituale senza una profonda conoscenza di se stesso, delle sue qualità e dei suoi limiti, delle tendenze del proprio carattere e della propria personalità, delle possibilità che effettivamente possiede. Chi ha un vero interesse di avanzare nel cammino della vita cristiana deve compiere dei passi necessari: - conoscersi, - accettarsi, - superarsi. Già l'antico filosofo Sòcrate diceva: "conosci te stesso". Ognuno è chiamato in causa a fare un'introspezione personale. Se non conosciamo noi stessi rischiamo di avanzare nel buio, nelle tenebre, e di sbagliare la strada della vita. Abbiamo tutti bisogno di luce e di amore. Questo amore ci viene dalla riflessione, dal contatto con gli altri che ci possono consigliare o aiutare, ma, soprattutto dalla preghiera, dai sacramenti e dallo Spirito Santo. Conoscersi è far morire se stesso, per fare l'esperienza con Dio. Solo chi si avvicina in questo modo a Dio trova garanzia di vita e certezza del cammino. Ma poi però non basta conoscersi. Dobbiamo accettarci come siamo, con grande realismo ed umiltà. Diceva Santa Teresa d'Avila che "l'umiltà è la verità". Non si tratta quindi di mortificarci per le nostre mancanze e miserie, ma oltre a riconoscere queste dovremmo saper ringraziare il Padre Eterno anche per i doni ricevuti, le qualità e le virtù che, per sua grazia, possiamo praticare. Dobbiamo impegnarci, quindi, nel conoscere meglio noi stessi, per comprendere quali virtù e quali difetti dòminano in noi. Tutto questo per intraprendere un sano cammino di crescita spirituale. Il tempo di quaresima è un tempo di grazia molto propizio per la nostra metànoia, per la nostra conversione.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«La cella del monaco è la fornace di Babilonia, dove i tre fanciulli trovarono il Figlio di Dio; e la colonna di nube, da cui Dio parlò a Mosè».
La cella è il sinonimo della preghiera, perché è il luogo dove, nel segreto e nella verità, ci collochiamo davanti al Padre. E quando la preghiera è luce e fuoco, allora la cella diventa una fornace ardente e il luogo dove si manifesta la nube luminosa.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE

La domenica alle Lodi mattutine si dica prima il salmo 66, senza antifona, di seguito;poi il salmo 50, cantato con l'Alleluia; dopo di esso il 117 e il 62; quindi il cantico Benedicite (Dn 3,57-88) e le laudes (i salmi 148-149-150), una lettura dell'Apocalisse a memoria, il responsorio, l'inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la litania; e così si termini.

Cap.12,1.4.